La riscossione dei pedaggi di Pedemontana è lecita, anche se richiesta dopo il passaggio. Disco rosso quindi dell’Autorità per la concorrenza ai ricorsi degli automobilisti ignari di dover pagare un pedaggio per percorrere l’autostrada Pedemontana lombarda. «Nessuna vessazione e nessuna violazione del codice del consumo» dispone una sentenza dell’Autorità del 21 dicembre scorso, che ha esaminato una pioggia di ricorsi del triennio maggio 2018-maggio 2021. Al contrario però Pedemontana dovrà migliorare la sua comunicazione agli utenti.
Le prescrizioni obbligatorie di Agcm alla società riguardano «cartelli esplicativi “Autostrada a pedaggio senza barriere-pagamento entro 15 giorni” all’ingresso delle rampe» e diciture del tipo “Pagamento pedaggio a cura degli utenti entro 15 giorni” e “Modalità pagamento sito internet Pedemontana” sui pannelli luminosi sovrastanti l’autostrada. Oltre a un taglio dei tempi sui secondi- onerosi- solleciti. Non più a 90 ma a 60 giorni dalla prima richiesta di pagamento. La protesta degli automobilisti sprovvisti di Telepass si era inasprita specialmente nei casi di chi aveva ricevuto solleciti di pagamento con notifiche costose o addirittura raccomandate di recupero crediti non sapendo di aver percorso tratte a pagamento.
Tutto nasce dal fatto che la Pedemontana riscuote notoriamente i pedaggi senza casello, ma misurando le percorrenze con tecnologie che lungo la strada calcolano il chilometraggio. Chi ha dispositivi a bordo come Telepass paga in automatico. Gli altri con bollettino successivo, liquidabile anche on line. Ma chi l’affronta per la prima volta, rischia di non saperne proprio nulla. Nel momento in cui è partita la tariffazione dei primi tratti autostradali, sono partiti contestualmente i ricorsi. Migliaia fra il 2018 e il 2020, da parte di chi non sapeva di dover pagare e anche da parte di chi aveva capito che doveva pagare ma non sapeva come procedere.