Parco Pane, la natura vagante vive con nuove piantumazioni nei prati

Evento conclusivo dell’omonimo progetto cofinanziato da Fondazione Cariplo che ha visto come capofila il Parco Adda Nord in partnership con il Parco Agricolo Nord Est.
Pecore (foto d’archivio)
Pecore (foto d’archivio) Radaelli Gianni

Sulle tracce di Natura Vagante” a Vimercate, evento conclusivo dell’omonimo progetto cofinanziato da Fondazione Cariplo che ha visto come capofila il Parco Adda Nord in partnership con il Parco Agricolo Nord Est, quello del Brembo oltre che ai comuni e a diverse associazioni del territorio e la collaborazione due dipartimenti dell’Università statale di Milano.

Un progetto che si è sviluppato tra il 2019 e il 2022, con azioni e interventi molto articolati e variegati, econ un quadro economico complessivo di circa 1.246.000,00 euro, coperti per la maggior parte da Fondazione Cariplo e per la restante parte dai partner di progetto (tra cui il Parco Agricolo Nord Est con 115.370 euro).

La natura vagante del Parco Pane: riconnessione ecologica attraverso la pastorizia ovina

Il filo conduttore del progetto era la riconnessione ecologica lungo l’asta dei fiumi Adda, Brembo e Molgora-Rio Vallone, attraverso la valorizzazione della pastorizia ovina transumante.

«Il tema forte del progetto era legato alla transumanza sia come memoria storica – spiega il direttore del Pane, Massimo MeratiQuella della pastorizia è una tradizione radicata nel nostro territorio con le greggi che dalle montagne bergamasche e lecchesi scendevano lungo l’Adda fino al Po. Da un lato c’era quindi la volontà di tener viva questa memoria ma anche capire come poter modernizzare questo approccio».

La natura vagante del Parco Pane: i corridoi ecologici

Il tema affrontato riguardava i corridoi ecologici necessari per il passaggio delle greggi: «Se ne parla tanto ma non si era mai riuscito a capire quanti e quali fossero – continua Merati – L’idea è stata quindi di seguire il movimento dei pastori, perché dove questi riescono a passare significa che c’è ancora un corridoio esistente. In merito all’aspetto legato alla funzione moderna delle greggi si è valutata una risposta che prevede la gestione di alcuni habitat particolari. In particolare sul Parco dell’Adda ad esempio, dove il passaggio delle greggi potrebbe aiutare a preservar queste aree che si stanno chiudendo perché si stanno evolvendo a boschi».

La natura vagante del Parco Pane: azioni e interventi sul territorio

In tutto sono state diverse oltre una ventina le azioni e gli interventi che sono stati attuati in questi anni.
Diversi anche quelli effettuati sul territorio del Pane: «A partire da quello realizzato con Cem ambiente per migliorare le caratteristiche naturalistiche della collinetta di Cavenago – prosegue Merati – Abbiamo effettuato delle piantumazioni con delle specie rare e in via di estinzione. In accordo con la Asst abbiamo effettuato un intervento all’ex sanatorio di Ornago per mettere in sicurezza diverse piante e rimboschimento nell’area di Bellusco. Una particolare attenzione l’abbiamo riservata alla creazione di prati stabili, tra Bellusco e Roncello. uno degli habitat più a rischio di estinzione da noi, e invece sono molto importanti per la fauna e gli insetti, soprattutto quelli impollinatori».