Parchi, Monza lascia Media e Grubria e consegna le sue aree verdi al Parco Valle del Lambro

Cosa significa che Monza convoglierà nel bacino della Valle del Lambro dicendo addio ai Parchi della Media Valle del Lambro e Grubria.
Monza Cascinazza
Monza Cascinazza

Parchi della Media Valle del Lambro e Grubria addio: Monza convoglierà nel bacino della Valle del Lambro, che comprende il Parco reale, le aree inserite nei polmoni verdi sovracomunali e quelle da anni in attesa di essere vincolate.

Parchi, Monza lascia Media e Grubria: decisione ispirata da normative regionali

La decisione, formalizzata dalla giunta, era nell’aria da qualche tempo, ed è stata ispirata dalle normative con cui il Pirellone alcuni anni fa ha avviato il processo di riorganizzazione delle aree protette che prevede la possibilità per i plis, tra cui quello della Media Valle del Lambro e il Grubria, di affidare la loro gestione a organismi regionali, come quello della Valle del Lambro, attraverso convenzioni approvate dai consigli comunali.

Monza, a differenza dei comuni di Brugherio, Cologno, Sesto e Milano inseriti nel bacino del Medio Lambro, non confluirà nel parco Nord Milano: «Sarebbe un controsenso – ha spiegato alcune settimane fa l’assessora all’ambiente Giada Turatoaffidare le nostre aree a un altro parco regionale quando siamo il comune più grande di quello della Valle del Lambro in cui, a breve, entrerà Concorezzo».

Parchi, Monza lascia Media e Grubria: 800.000 metri quadri tra San Donato e San Rocco

Il passaggio riguarda circa 800.000 metri quadri di terreni situati tra San Donato e San Rocco tra cui l’area della Cascinazza – quella che l’assessore al territorio Lamperti vorrebbe diventasse un primo tassello del parco di cintura, a difesa della conurbazione.
Si estendono, invece, dal Casignolo verso San Fruttuoso e Muggiò le aree che avrebbero dovuto essere accorpate al plis Grugnotorto Villoresi che, con quello della Brianza Centrale, costituisce una porzione del Grubria: dall’elenco di quelle destinate a essere assorbite dal bacino della Valle del Lambro saranno, però, stralciate le zone interessate dal passaggio del tracciato della metropolitana e quella del Casignolo su cui sorgerà il deposito dei treni, che dovranno dimenticare il loro attuale status di aree agricole.
L’inserimento dei terreni nel parco regionale di cui fa già parte la Reggia rafforzerà i vincoli che tutelano sia i terreni liberi che quelli agricoli compresi nel plis.