«Prendo atto dell’opinione dell’architetto Michele Faglia, ma l’edificio non è stato stravolto, è tutelato, ci sono stati una cura ed un’attenzione particolari, siamo arrivati ad un grande risultato che è un successo per la città di Lissone». L’assessore all’urbanistica di Lissone, Antonio Erba, replica così alle dichiarazioni rilasciate dall’architetto Faglia sul palazzo del mobile che, come noto, avrà nel futuro un’impronta commerciale legata allo sport e alla ristorazione. Faglia, figlio del progettista della struttura sorta alla fine degli anni ’50, ha contestato apertamente le scelte progettuali individuate e parlato di «un parcheggio pluripiano attorno all’edificio che lo deturpa».

«Le parole dell’architetto Michele Faglia sono affettivamente comprensibili, ma non posso negare di essere dispiaciuto perché credo che non siano stati valutati adeguatamente con equilibrio gli sforzi compiuti per preservare un’opera, cui siamo legati anche noi, trovando soluzioni che non impedissero la rinascita dell’immobile».
«Sono stati utilizzati toni forti – aggiunge l’assessore – ben tre operatori si sono informati nel corso degli ultimi anni prospettando l’acquisizione dell’immobile ed avanzando, agli uffici comunali, il problema di reperire parcheggi a servizio. Tutti gli operatori hanno prospettato, a seguito di una precisa analisi tecnica, un’unica soluzione che è quella che verrà realizzata: individuare una piastra di parcheggi, non parliamo quindi di parcheggio multipiano, ad integrazione della superficie di sosta prevista al piano terra».
«Produrre uno scavo sotto l’edificio? Avrebbe richiesto opere di consolidamento e costi notevoli e gli operatori non avrebbero in quel caso- e ne ho le prove- acquistato l’immobile». Erba rimarca a più riprese il lavoro serio e competente dei professionisti incaricati. «L’obiettivo perseguito sin dall’inizio è stato quello di preservare il valore storico ed architettonico dell’immobile- e conclude- la soluzione progettuale individuata è l’unica, realistica, che consentirà il recupero di palazzo del mobile ed evita l’ammaloramento dell’edificio. Nulla va a deturpare l’immobile. L’edificio non è tutelato dalle Belle Arti, ma il progetto è stato comunque sottoposto alla Soprintendenza ed ha registrato più volte il passaggio in Commissione Paesaggio».
