Ospedale Monza, «lavori a rischio» Salta la firma del patto anti mafia

Si dicono preoccupati i sindacati per quanto potrebbe accadere al cantiere che sta rivoluzionando l’ospedale San Gerardo di Monza. Cgil, Cisl e Uil hanno diffuso un comunicato congiunto nel quale paventano il rischio di un fermo al cantiere del nosocomio monzese.
Il cantiere dell’ospedale San Gerardo di Monza
Il cantiere dell’ospedale San Gerardo di Monza

Si dicono preoccupati i sindacati per quanto potrebbe accadere al cantiere che sta rivoluzionando l’ospedale San Gerardo di Monza. Cgil, Cisl e Uil hanno diffuso un comunicato congiunto nel quale paventano il rischio di un fermo al cantiere del nosocomio monzese “che metterebbe a rischio centinaia di posti di lavoro e che bloccherebbe la messa in sicurezza dell’ospedale, oltre al suo ammodernamento”. Proseguono poi i sindacati: “Siamo interessati a mantenere alta la qualità e quantità del servizio offerto dal

nosocomio e l’elevato livello di eccellenza dello stesso che ne fa una struttura universitaria di primo piano”. I tre sindacati chiedono quindi a Infrastrutture Lombarde “di garantire il prosieguo dei lavori e, con essi, il mantenimento degli impegni in merito ai temi della sicurezza e della legalità”; a Regione Lombardia “celerità nella definizione di una struttura di governo della società Infrastrutture, capace di fugare qualsivoglia dubbio sulla correttezza degli appalti e sulla loro applicazione”.

Intanto i primi effetti di questo terremoto iniziano a farsi sentire. Proprio venerdì è stata congelata la firma del protocollo per la sicurezza e la legalità nel cantiere. L’incontro, previsto negli uffici del san Gerardo, è saltato: c’erano tutte le parti coinvolte ( Azienda ospedaliera, sindacati, Assimpredil): mancava proprio Infrastrutture lombarde, visto che i vertici sono stati azzerati dallo scandalo giudiziario. “Riteniamo che la pre intesa contenga strumenti di controllo tali da permettere, nella fase attuativa del cantiere, l’eliminazione di possibili infiltrazioni malavitose – concludono Cgil. Cisl e Uil -Auspichiamo che la sottoscrizione, che avrebbe dovuto avvenire venerdì possa essere posta entro fine marzo, garantendo così i lavoratori e l’intera cittadinanza”.