«I medici hanno fatto un capolavoro, la paziente è rimasta bella come prima». Sono parole semplici che esprimono però il risultato di uno degli interventi più complessi, innovativi e rischiosi eseguito nelle scorse settimane all’ospedale di Vimercate. Parole scritte dalla famiglia della signora Halyna Burlaka nella lettera con cui hanno voluto ringraziare il chirurgo Franco Parmigiani e tutta la sua equipe del reparto di otorinolaringoiatria.
No da Germania e Ucraina. Sono la testimonianza che conclude un incubo vissuto dalla signora Burlaka, 48enne di origine ucraina, colpita da un raro ed esteso tumore in bocca che ha compromesso l’intera mandibola superiore al punto da essere considerata inoperabile da tutte le strutture sanitarie cui si era rivolta. La signora non poteva più aprire la bocca, il tumore sembrava inarrestabile e le avevano dato pochi mesi di vita negli ospedali sia dell’Ucraina sia della Germania che l’avevano visitata, finché non è riuscita ad entrare in contatto con Parmigiani, un medico che da anni si è guadagnato una fama internazionale per le sue capacità di affrontare anche le patologie più difficili di bocca e orecchie.
Lo studio del caso. Durante l’estate l’ospedale di Vimercate ha iniziato ad affrontare il caso ed è emerso che il problema non era solo rimuovere il tumore, demolendo in pratica l’intera parte superiore del palato e della mascella, ma la successiva ricostruzione di una porzione così ampia della bocca. Un’operazione ritenuta impossibile se non provando ad applicare una tecnica di ricostruzione 3D usando altre porzioni di osso prelevate dalla gamba della paziente.
«Era un intervento che nessuno avrebbe potuto sapere come sarebbe andato – spiega Franco Parmigiani – Di solito le ricostruzioni di questo tipo sono di parti di un paio di centimetri al massimo, mentre in questo caso bisognava rifare tutta la mascella superiore, con tutta una serie di complicazioni».
A metà agosto a Vimercate hanno iniziato a preparare l’operazione rivolgendosi a un’agenzia di Bruxelles specializzata in stampa 3D di alta precisione, alla signora sono state prelevate dal perone tre porzioni di osso affidate all’equipe di ricostruzione del dottor Stefano Paradisi , quindi il 10 settembre tutto è arrivato nella sala operatoria di Parmigiani.
L’operazione. In 10 ore di intervento è stato prima rimosso l’intero tumore, poi è stata applicata la nuova mascella ricostruita.
«Farlo, e poi ora vederlo realizzato, dà un senso di impossibile. Questi interventi di ricostruzione personalizzate in 3D sono il futuro, però assieme a una chirurgia superiore che non ha possibilità di errore» ha commentato Parmigiani, che la settimana scorsa ha dimesso la paziente che ora parla, mangia, cammina ed è anche “bella come prima”, come dicono i familiari.
«Questo non è il futuro ma il presente a Vimercate – ha commentato Nunzio del Sorbo, direttore generale dell’Asst –. Abbiamo una struttura d’eccellenza e ci impegniamo a dare a professionisti come Parmigiani gli strumenti per lavorare a questi altissimi livelli».
«La paziente è venuta a Vimercate – ha aggiunto il direttore sanitario Giovanni Monza – perché ha trovato la risposta di un professionista che non solo ha grande fama ma ha anche colto la sfida che altri ospedali non hanno preso».