Operazione antidroga lungo la Valassina: dosi nascoste in edifici abbandonati e nei boschi

VIDEO - Spacciavano tra la zona del Rondò dei Pini,a Monza, e i comuni di Lissone e Desio, utilizzando un vecchio mobilificio abbandonato come nascondiglio ideale per la droga. Sgominata una banda di pusher che riforniva Brianza e Lecchese.
Monza, operazione antidroga: il momento dello scambio tra pusher e clienti
Monza, operazione antidroga: il momento dello scambio tra pusher e clienti Redazione online

Spacciavano tra la zona del Rondò dei Pini,a Monza, e i comuni di Lissone e Desio, utilizzando un vecchio mobilificio abbandonato come nascondiglio ideale per la droga. La polizia, con gli ultimi due arresti effettuati martedì, ha chiuso il cerchio su una banda di spacciatori magrebini, che aveva avviato un fiorente commercio di cocaina e hashish.
Un business che aveva attirato clienti da tutta la provincia di Monza e da quella di Lecco, visto che la zona scelta per spacciare è facilmente raggiungibile percorrendo la Valassina. Le cessioni avvenivano indifferentemente nei pressi di un centro commerciale di Monza, o nelle zone boschive di confine fra Monza, Lissone e Desio. La parola d’ordine infatti era “imboscare”. Prendevano l’ordinazione attraverso un contatto telefonico, ricevevano l’indicazione del quantitativo – uno “schiaffo” per 5 grammi, un “pantalone” per 50 grammi, una “birra” per una dose, “50 euro” per cinquanta grammi – raggiungevano il luogo d’imbosco per prelevare solo il necessario ed effettuavano velocemente la consegna.


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I pusher usavano i vecchi show room del mobile chiusi per la crisi degli ultimi anni per occultare la droga. Otto gli arresti effettuati negli ultimi due anni, più di 20 le persone indagate a piede libero. Sequestrati 4 chili di hashish, 250 dosi di cocaina, 10mila euro in contanti sequestrati.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti i pusher avevano creato un clima di intimidazione presso i clienti, che non osavano fare i loro nomi quando venivano fermati dopo aver acquistato la droga. Tra gli arrestati, figura anche un marocchino che deve già scontare 8 anni per traffico internazionale su ordine dell’autorità giudiziaria di Genova, e un nucleo famigliare composto da 3 fratelli e altrettanti cugini.