Open day al depuratore di Monza: «Le puzze sono diminuite, speriamo nei tempi dei lavori»

Sono arrivati i visitatori, ma non c’è stato il pienone sabato all’open day di Brianzacque al depuratore di Monza. Era per visitare l’impianto e ascoltare dai responsabili di Brianzacque i particolari del progetto che nel giro di due anni dovrebbe abbattere quasi completamente gli odori sprigionati dai reflui trattati.
Open day al depuratore di Monza: «Le puzze sono diminuite, speriamo nei tempi dei lavori»

Sarà che negli ultimi mesi le puzze a San Rocco sono diminuite, sarà che gli abitanti del quartiere di promesse ne hanno sentite davvero tante, ma sabato in pochi si sono presentati ai cancelli del depuratore per visitare l’impianto e ascoltare dai responsabili di Brianzacque i particolari del progetto che nel giro di due anni dovrebbe abbattere quasi completamente gli odori sprigionati dai reflui trattati. L’intervento, hanno specificato il presidente della società pubblica Gianfranco Mariani e l’amministratore delegato Enrico Boerci, ruota attorno alla copertura delle due grandi vasche per la sedimentazione primaria dei fanghi misti e all’ammodernamento delle sedici in cui avviene l’ossidazione biologica. I lavori richiederanno 15 milioni di euro a fronte dei 65 previsti dal Master Plan del 2010 che, per giunta, si sarebbero protratti fino al 2027.

Sabato non si sono visti i rappresentanti di alcuni comitati, tra cui “Fuori dal pantano”, che da anni chiedono la ristrutturazione del depuratore: secondo Boerci e Scanagatti la loro assenza testimonia l’efficacia del piano proposto e attesta il miglioramento della qualità dell’aria negli ultimi mesi.
«C’è voluta – ha spiegato il primo cittadino – una forte volontà politica e tecnica per rivedere il vecchio disegno con l’obiettivo di accorciare i tempi, cosa garantita da questa soluzione. La vicenda si è sbloccata quando all’Alsi è arrivato Filippo Carimati».

C’era, invece, Renato Camesasca del comitato San Rocco: «Siamo soddisfatti – ha commentato – ora il disagio per chi abita nel quartiere è quasi sopportabile mentre prima era pressoché quotidiano. La situazione è molto migliorata da quando la lavorazione dei fanghi viene effettuata al coperto e da quando non arrivano più le centinaia di camion che fino a qualche anno fa scaricavano ogni giorno i liquami». «Mi conforta sapere – ha aggiunto Giorgio Esposito – che, probabilmente, la nostra vita migliorerà di parecchio. Ora speriamo che i tempi siano rispettati: io sono nato qui e sono convinto che gli odori mi sopravviveranno. Mi auguro davvero che diminuiscano del 90-95% come ci hanno detto».

«Sono venuto – ha precisato Emilio Valsecchi – perché sono un tecnico e passo quasi ogni giorno in macchina. Ora riesco anche a non chiudere il finestrino, ma fino a qualche tempo fa l’aria era irrespirabile. Quello individuato è l’unico sistema in grado di abbattere i miasmi: il depuratore, però, sconta ancora il peccato originale. È stato un errore realizzarlo in un quartiere che negli anni Sessanta era già in espansione».
«Il vero problema – ha replicato l’ex presidente della Circoscrizione Tre Pietro Zonca – è che alla fine degli anni Settanta sono stati costruiti alcuni palazzi all’interno dei 150 metri della fascia di rispetto, fissata dal Comune».