Nova, il cantiere lumaca della tranvia “imprigiona” la caserma dei carabinieri

Mentre nel vicino comune di Desio i lavori sono proseguiti a gran ritmo, a Nova Milanese il cantiere sembra essere stato abbandonato

Per il tram c’è già la prima fermata. O, meglio, il primo fermo lavori: mentre nel vicino comune di Desio i lavori sono proseguiti a gran ritmo, a Nova Milanese il cantiere sembra essere stato abbandonato. Con il periodo delle ferie, insomma, un nuovo brusco stop o qualche piccolo intervento al rallentatore.
Non è partito nel migliore dei modi l’intervento nel territorio di Nova Milanese (tutti ricordano che il primo intervento doveva essere nella parte a sud con la città, in prossimità del confine con Paderno Dugnano, ma non si sono mai visti né uomini, né mezzi e nemmeno la cartellonistica) e sembra proseguire con qualche intoppo.

Nova: caserma dell’Arma circondata da reti metalliche

Durante il periodo di cantiere, naturalmente, disagi bisogna anche metterli nel conto in vista di benefici futuri. A Nova Milanese, del resto, la metrotranvia può in parte colmare quel vuoto rappresentato dalla mancanza di una rete ferroviaria. Al momento, tuttavia, si registrano soltanto brutture.

La prima, ancorché inevitabile, è rappresentata dai Carabinieri «in gabbia». La caserma è praticamente circondata da tutto un sistema di reti metalliche. Necessarie per proteggere il personale dell’impresa durante la fase di esecuzione dei lavori: si tratta anche dell’area forse più complicata da affrontare nel territorio cittadino nell’ambito dei lavori per la riqualificazione della rete tranviaria. La posizione è quella dell’incrocio delle vie Locatelli e Vittorio Veneto, ovvero la Monza-Saronno. Quelle reti, tuttavia, sono un po’ più difficili da accettare e da giustificare durante il periodo di fermo cantiere.

Nova: da un mese e mezzo materiale da scavo ancora accatastato

C’è di più in quell’area: all’inizio del mese di luglio, quando sono finalmente partiti i lavori nel territorio novese, si è provveduto a eseguire alcuni scavi. Proprio di fronte alla caserma, a oltre un mese e mezzo di distanza, tutto il materiale è ancora accatastato sul lato est di via Diaz.
Sulla stessa strada, ma sul lato opposto, le reti metalliche per delimitare l’area di cantiere. Qui l’impressione è che qualcosa si stia effettivamente muovendo, forse con la realizzazione di sottoservizi funzionali al passaggio del tram.

E pensare che l’impresa incaricata dell’esecuzione delle opere aveva annunciato interventi per il cosiddetto «tratto 45» (in via Garibaldi) e il «tratto 47» (in via Diaz, per quanto riguarda 100 metri in direzione nord verso Desio) a partire dal 5 agosto. Ecco, da quel giorno si è visto davvero poco, anche se bisogna mettere nel conto che per entrambi i lavori la data di conclusione prevista è quella di luglio 2024.

La speranza è che, una volta completata l’opera, il tram possa dimostrare di non andare a rilento come il cantiere. Per qualcuno è un’opera inutile, per altri è strategica: dopo il notevole investimento, in ogni caso, tutti pretenderanno che funzioni perfettamente senza intoppi e disguidi.