Si tratta del primo villaggio in Italia dedicato alle persone che hanno l’Alzheimer e altre forme di demenza. Un progetto della cooperativa La Meridiana che pone Monza all’avanguardia nella cura di questa malattia.
“Il Paese Ritrovato”, che ha visto il 18 marzo la posa della prima pietra, è una vera e propria rivoluzione del modo di intendere l’assistenza delle persone affette da queste malattie. Una rivoluzione copernicana che fa ruotare attorno alla persona il sistema di cura e di assistenza. Nasce, dunque, una nuova cittadina, meglio un nuovo quartiere della città che ha lo scopo di offrire a persone malate di Alzheimer e altre forme di demenza, occasioni che riproducono la vita quotidiana, fatta di cose semplici, banali, come far la spesa, andare dal parrucchiere, fermarsi in chiesa per una preghiera e poter scambiare due chiacchiere con il panettiere.
Un modo per donare a queste persone una dignità sociale e comunitaria che è stata loro negata, restituendo loro una vita sociale, la possibilità di continuare a sentirsi utile e di possedere uno scopo e un senso dell’esistere.
«Abbiamo condotto un’indagine approfondita, studiato ogni dettaglio – spiega Roberto Mauri, direttore della Cooperativa La Meridiana -. Abbiamo preso contatto con i responsabili di un progetto attivo in una cittadina olandese e che ha ottenuto importanti risultati. Ci siamo confrontati con Istituti di Ricerca e personalità che da anni si occupano di Alzheimer. Abbiamo ascoltato i familiari, i malati, i nostri medici e gli operatori. La nostra idea nasce da una semplice constatazione: la rete di assistenza dei malati di Alzheimer o affette da altre forme di demenza non offre un sostegno specifico alle persone che mostrano sintomatologie tali da posizionarsi in un’area intermedia fra l’assistenza domiciliare e l’inserimento in nuclei specializzati delle RSA (ex Casa di Riposo). Il Paese Ritrovato desidera essere una risposta nuova ed efficace nella fase della malattia in cui il domicilio non riesce più a contenere il disagio, ma l’inserimento in RSA appare spropositato rispetto al grado di malessere della persona malata».
«Abbiamo, quindi, progettato – interviene Mariella Zanetti, Geriatra de La Meridiana – un luogo di cura, ma anche un luogo di incontro e di scambio, in cui le persone malate di Alzheimer o affette da altre forme di demenza siano libere di camminare, riposare, parlare, dedicarsi ai propri interessi, prendersi cura della propria casa, fare la spesa o andare dal parrucchiere, proprio come accade per ciascuno di noi ogni giorno, ma con una vigilanza attenta e mai invadente, che sappia cogliere le fragilità individuali».
Il Paese Ritrovato si trova a Monza, in viale Elvezia, nei pressi di RSD San Pietro. Il Progetto costa circa 8,7 milioni di euro. Attualmente ne sono stati coperti circa 6, una somma, di cui oltre il 70%, è stata donata da alcune famiglie «illuminate – così le definisce Roberto Mauri -che hanno voluto contribuire al benessere della comunità e hanno fortemente creduto all’efficacia del progetto».
Il villaggio avrà 8 appartamenti di 8 persone per complessivi 64 posti, una piazza centrale con vicoli di collegamento tre le varie case, spazi esterni di ritrovo ed aggregazione, locali pubblici quali bar, parrucchiere, minimarket, luogo di culto, spazio aggregativo ampio per feste ed attività di gruppo, una sezione diurna finalizzata a supportare le famiglie che assistono un malato al proprio domicilio. I lavori dovrebbero terminare entro la primavera del 2018.
Il Paese Ritrovato sarà monitorato a livello scientifico da tre enti altamente qualificati: il Politecnico di Milano, la Fondazione Golgi Cenci e l’Università LIUC di Castellanza.