Muggiò: fallisce Alimentitaliani, era la nuova proprietà della Panem

Il Tribunale di Castrovillari ha dichiarato fallita Alimentitaliani, la società che aveva rilevato il Gruppo Novelli e, con esso, la Panem di Muggiò. Il provvedimento però autorizza a continuare l’attività produttiva in attesa di disegnare un futuro più solido per l’azienda
Monza Presidio lavoratori Panem
Monza Presidio lavoratori Panem Fabrizio Radaelli

Nuovi guai per la Panem. Alimentitaliani, la società che fa capo ai calabresi di iGreco che solo l’anno scorso aveva rilevato il Gruppo Novelli, di cui la Panem di Muggiò faceva parte, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Castrovillari. Un provvedimento, quindi, che non riguarda solo l’azienda brianzola ma che sancisce la chiusura dell’infelice esperienza con la nuova proprietà.

Solo un anno fa, proprio a Natale, in via Pavia, si brindava per l’avvenuto passaggio dell’azienda a iGreco. Un passaggio avvenuto anche grazie a un forte interessamento del Governo. I dodici mesi successivi sono stati un rinvio continuo del tanto annunciato rilancio, senza che si chiarissero né il piano industriale né la vicenda della sede, che fa capo al precedente fallimento della ditta muggiorese e che per questo è ancora nelle mani del Tribunale fallimentare di Monza. A Palazzo di Giustizia le aste per la vendita dell’immobile, al quale la iGreco aveva detto di essere interessata, sono andate deserte.

Ora il regalo di Natale non è arrivato. Anzi. Ma chi sa che proprio da qui non si possa ricominciare per delineare un futuro serio per l’azienda.

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, i sindacati che seguono il settore alimentare, professano, a livello nazionale, ottimismo: «La Alimentitaliani continuerà a produrre almeno fino al 22 dicembre 2018 -dicono le organizzazioni dei lavoratori- la garanzia della prosecuzione dell’attività significa sopravvivenza per i lavoratori, che porteranno avanti l’azienda e i suoi prodotti come hanno sempre fatto in tanti anni difficili».La dichiarazione di fallimento, infatti, è stata acompagnata anche dall’autorizzazione alla continuazione dell’attività produttiva, sotto il controllo del Tribunale e dei curatori nominati per gestite provvisoriamente la società.. Una decisione che, sempre secondo Cgil, Cisl e Uil, segna «una nuova fase da gestire con l’obiettivo prioritario della salvaguardia dell’occupazione. L’azienda è viva e continuerà a produrre».

In questa prospettiva i sindacati hanno già chiesto un incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico.