Monza: vendesi in blocco un secolo di storia, le voci degli inquilini

Lo stabile in via Sempione 38 a Monza compirà cento anni il prossimo anno. Una società ha messo in vendita in blocco i 75 appartamenti.
Monza via Sempione - foto Radaelli
Monza via Sempione – foto Radaelli

Compirà cento anni il prossimo anno lo stabile in via Sempione 38 a Monza, di fronte alla ex azienda Pagnoni, a due passi dalla vecchia scuola elementare Mantegazza (da decenni succursale per le classi del biennio del liceo Frisi). Un pezzo di storia del quartiere San Biagio. Un immobile come tanti ce ne erano nella Monza del ventennio: due blocchi squadrati, tre scale, un cortile centrale con la grotta della Madonna, oggi adibito a parcheggio per le auto dei condomini e un tempo cuore della vita sociale del grosso stabile. Niente balconi né ascensore. Uno di quei casermoni, ingentilito dai fregi in stile Liberty, che si vedono nei film ambientati tra le due guerre.

Monza: vendesi in blocco un secolo di storia, sono 75 appartamenti in via Sempione

Uno stabile, quello di via Sempione, destinato oggi a cambiare pelle. Certamente cambieranno i volti degli inquilini che fino ad oggi l’hanno abitato. Una società ha deciso di mettere in vendita in blocco tutti i 75 appartamenti. Alcuni sono già stati venduti a privati, la maggior parte è in vendita, ancora abitata dagli inquilini il cui contratto però è in scadenza. Si tratta di appartamenti di diversa tipologia: dal monolocale al trilocale. Il peso degli anni e una manutenzione non sempre puntuale si fanno sentire e così i nuovi proprietari dovranno sobbarcarsi i costi per la ristrutturazione degli appartamenti, mentre la società proprietaria dell’immobile finanzierà il rifacimento della facciata e del cortile.

Monza: vendesi in blocco un secolo di storia, pochi inquilini storici in “un condominio di passaggio”

«Siamo stati avvisati che tutto lo stabile era stato ceduto a un’altra società solo a cose fatte – racconta uno degli inquilini – Ci hanno subito proposto di comprare il nostro appartamento ma sinceramente non vale i soldi che ci hanno chiesto. I prezzi che ci hanno proposto sono davvero inaccessibili, soprattutto per il tipo di casa che ci offrono».

Gli inquilini storici abitano qui da oltre trent’anni, ma sono rimasti in pochi. «Questo è sempre stato un condominio di passaggio, le famiglie, le coppie arrivavano, stavano qualche anno e poi se ne andavano. Non si è creato uno spirito di gruppo. Ed è per questo che quando ci hanno comunicato che le nostre case sarebbero state messe in vendita nessuno ha protestato, semplicemente ognuno ha fatto i conti e ha deciso il da farsi. Per quanto mi riguarda anche io aspetterò il termine naturale del mio contratto di affitto e poi me ne andrò».

Diceva Le Corbusier che “la casa dovrebbe essere lo scrigno del tesoro del vivere”, e in via Sempione 38 sono state tante le storie che si sono svolte dentro le mura del caseggiato. Una casa che ha attraversato il secolo breve fino ad arrivare al giro di boa del nuovo millennio, e che ora si prepara a cambiare ancora, con nuovi inquilini e altre storie.
«Questa è una comunità che si disgrega e quando anche l’ultimo inquilino avrà lasciato lo stabile si chiuderà un capitolo importante della storia di ciascuno di noi, che qui, nonostante tutto, abbiamo costruito la nostra casa».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.