Il truffatore dello specchietto, quello che tira i sassi, quello che truffa a piedi. Ora a Monza c’è una novità. «Salve, sono il proprietario dell’auto che era parcheggiata davanti alla sua, ho notato che ha toccato la mia auto parcheggiandola, i segni sulla sua combaciano perfettamente con quelli sulla mia».
Non è vero niente. Almeno nella grande maggioranza dei casi. L’invito a mettersi una mano sulla coscienza era contenuto in un foglio di carta scritto a pennarello, trovato in zona ospedale vecchio nella giornata di venerdì, da una lettrice de Il Cittadino.
«Me lo sono trovato sul parabrezza – ha raccontato la 35enne – mi è sembrato subito che ci fosse qualcosa di strano, ma non ci ho fatto caso più di tanto; è stato mio padre che, incuriosito, si è rivolto ai carabinieri».
Dalla Stazione dell’Arma confermano. Si tratta di tentativi di truffa per cercare di carpire la buona fede degli automobilisti, specialmente quelli un po’ più distratti, per fari risarcire di fantomatici danni alla carrozzeria.
«Ho ritirato la macchina dal carrozziere lunedì, quindi per cortesia, se ha un po’ di cuore, mi contatti al…», prosegue il biglietto. Il finale, poi, è la ciliegina sulla torta: «La ringrazio e le ricordo che chi compie una buona azione oggi domani verrà ripagato».
L’ennesimo tentativo di spillare soldi, uno dei tanti. L’ultimo della serie era quello della truffa dello specchietto senza specchietto. L’aveva messa in atto la scorsa settimana un pedone.