Malgrado le difficoltà dovute alla pandemia, la scuola di italiano per stranieri promossa dall’associazione Diritti Insieme è stata “una sfida vinta”. Nemmeno la modalità a distanza è riuscita a fermarla. A dirlo è il presidente della stessa associazione Aldo Biffi a conclusione dell’ultima lezione dell’anno tenuta da Bruno Ravasio, ex segretario della Camera del Lavoro di Monza e della Brianza, oggi volontario di Diritti Insieme.
«La riuscita della scuola è il frutto della caparbietà dei nostri insegnanti, capaci di mettersi in gioco in qualcosa di nuovo, nello sperimentare nuovi metodi per relazionarsi con chi vuole approfondire la conoscenza della lingua italiana – spiega Biffi – Non ci siamo fermati di fronte alle avversità della pandemia e per questo guardiamo con ottimismo alle attività che stiamo per realizzare con la consapevolezza che anche i nostri corsi fanno parte di quel percorso che avvicina le persone, che permette una migliore e reciproca conoscenza e un’interazione culturale che favorisce una corretta integrazione».
L’anno scorso i corsi di lingua italiana che si tenevano nei locali della Cgil di Monza dovettero fermarsi bruscamente. «Dopo otto anni di corsi portati a termine con la partecipazione di oltre 600 allieve e allievi provenienti da più di cinquanta diverse nazioni –ricorda Ravasio- i corsi furono sospesi. In quel primo periodo di lockdown, con tutte le sue vittime, fummo purtroppo costretti a pensare a ben altro». Poi, dopo la tregua estiva e la ripresa del virus, gli organizzatori hanno pensato alla formula dei corsi a distanza.
«Non nego che abbiamo avuto qualche dubbio -sottolinea Biffi- ci sarebbero stati sufficienti iscritti? Gli insegnanti sarebbero stati in grado di utilizzare le tecnologie a disposizione della scuola a distanza, data la loro scarsa propensione digitale? E ancora: sarebbero riusciti i corsi online a ricreare la stessa empatia dei corsi in presenza?» Alla fine l’associazione ha deciso di “buttarsi”. La scuola è partita e non si è più fermata: cinquantaquattro lezioni fino a fine maggio.
«La cosa più bella -riprende Ravasio- è stata che anche con questa formula si è creata ugualmente la stessa atmosfera della scuola in presenza, la stessa voglia di apprendere, lo stesso piacere di insegnare, lo stesso clima di solidarietà interno alla classe, foriero di intensi rapporti di amicizia». Di scommessa vinta parla anche Matteo Casiraghi, segretario Cgil Monza e Brianza, «orgoglioso della straordinaria esperienza di questa scuola che aiuta le persone a poter essere preparate a una nuova vita, a partire dal lavoro». La Cgil di Monza e Brianza nella giornata di venerdì 4 giugno si è recata in questura a Monza per incontrare i dirigenti dell’ufficio immigrazione per cercare di risolvere i tanti problemi amministrativi che allungano i tempi di attesa e complicano il percorso della regolarizzazione per migliaia di lavoratrici e lavoratori del territorio.