Sarà la Procura a valutare se nell’impianto di trattamento di rifiuti non pericolosi gestito in viale delle Industrie a Monza dal Cem, Centro ecologico monzese, sono state violate le normative che fissano i limiti massimi di rumore.
L’Arpa ha segnalato ai magistrati il mancato rispetto dei parametri in seguito a un sopralluogo effettuato nell’area di scarico dei container il 25 ottobre e ai rilievi condotti l’11 novembre in una abitazione di via Piave, nella frazione brugherese di San Damiano, a poche decine di metri dalla piazzola. I tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente hanno attestato lo sforamento dei livelli consentiti nell’appartamento con valori che non mostrano «differenze sostanziali» rispetto a quelli registrati in maggio.
Eppure, dopo quella analisi, il Comune di Monza, con una ordinanza, ha imposto all’impresa di adottare specifici provvedimenti per attutire il frastuono che dall’ottobre 2013 disturba continuamente chi abita nelle vicinanze dell’impianto. Gli addetti, in particolare, proprio per ridurre il rumore provocato dalla caduta dei metalli avrebbero dovuto scaricare il materiale dai container attraverso un carrello telescopico e non una gru.
In ottobre, invece, i tecnici dell’Arpa hanno notato che l’operazione era effettuata ancora con la gru. Il carrello telescopico, secondo i comitati di residenti di San Damiano e Sant’Albino che da tre anni chiedono la chiusura dell’attività in quanto temono che possa rilasciare nell’aria particelle inquinanti pericolose per la salute, è stato utilizzato per alcune settimane a cavallo dell’estate e in quel periodo le condizioni di vita negli edifici vicini sono nettamente migliorate.
«Ora – affermano a San Damiano – vedremo cosa accadrà. Questi controlli hanno dimostrato che l’azienda continua a fare quello che vuole».
I comitati si sono rivolti più volte agli amministratori di Monza e di Brugherio oltre che a quelli della Provincia e hanno attirato l’attenzione sulle presunte irregolarità in materia urbanistica commesse dalla giunta Mariani nel rilasciare a Cem l’autorizzazione a operare. In qualche occasione le loro proteste, le loro prese di posizione e gli esposti inviati alla magistratura e alla Prefettura di Monza hanno portato qualche risultato, seppur parziale: in primavera è arrivata l’ordinanza del municipio.
Inoltre qualche mese fa gli uffici della Provincia in via Grigna hanno sollecitato l’azienda che gestisce il ciclo dei rifiuti a effettuare le lavorazioni all’interno dei depositi autorizzati, e non in altre aree comprese nel perimetro della struttura, minacciando la possibile revoca dell’autorizzazione.