Monza: troppo cemento a Triante? Un incontro con gli esperti

Giovedì 4 marzo incontro online organizzato dalla consulta di quartiere di Triante,a Monza, per discutere di cemento. Che, dicono i residenti, è ormai troppo, in una zona senza nemmeno una piazza.
Monza Quartiere Triante via Cavallotti
Monza Quartiere Triante via Cavallotti Fabrizio Radaelli

«Il verde pubblico nel quartiere Triante è inferiore a 3 metri quadrati per abitante, un terzo dei 9 metri quadrati richiesti dalla normativa. Il quartiere è sempre stato caratterizzato da ampie aree verdi, alcune agricole, pubbliche o private. Negli ultimi anni però si è assistito a un impoverimento di queste aree, lasciando posto a edifici residenziali che sono sorti e sorgeranno»: lo sostiene la consulta del quartiere di Monza che negli ultimi tempi ha più volte sottolineato l’eccesso di edilizia.

Per affrontare questi temi e soprattutto il futuro urbanistico del quartiere di Triante, la consulta propone un incontro on line che giovedì 4 marzo, alle 20.45, sulla piattaforma Meet. Ospiti dell’evento saranno Daniele Cappelletti, esperto della storia di Triante, Giorgio Majoli, referente di Legambiente Monza e Antonio Gatti, che farà il punto sul progetto di riqualificazione dell’area Buon Pastore.

Un’occasione per gettare luce su alcuni cantieri che cambieranno profondamente il volto di Triante: da viale Europa, dove era previsto un parco pubblico di 10.000 metri quadrati, programmato nel Pgt del 2017 e mai realizzato, all’ex area Colombo, per la quale si è già progettata un’area commerciale accanto a un parco a ridosso del canale Villoresi e ancora via Macallè, dove partirà un cantiere per una nuova struttura residenziale.

«A fronte di numerose nuove costruzioni residenziali non sono stati incrementati i servizi né i percorsi ciclopedonali – concludono i membri della consulta di Triante -. Nel quartiere non esistono una piazza, un centro di aggregazione giovanile o per anziani».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.