Sta girando l’Europa, e passerà anche per la Turchia asiatica, a bordo di un veicolo elettrico appositamente sistemato, offerto da uno sponsor. Attraverserà 17 nazioni, in 37 tappe e in 55 giorni per coprire 9500 chilometri. Bashar Asfour sta facendo tutto questo per portare avanti il suo progetto “My journey to polio” per sensibilizzare le persone sulla conoscenza della poliomielite e raccogliere fondi per sconfiggerla.
Monza: la storia di Bashar Asfour
Monza è stata la sua prima tappa italiana e mercoledì ha voluto incontrare i Rotary Club monzesi del gruppo Brianza 1 in una serata Interclub. Bashar ha raccontato la sua storia. Aveva solo dieci mesi quando fu colpito dalla poliomielite. Viveva ad Amman, in Giordania. La sua famiglia è subito corsa ai ripari e lo ha fatto visitare e operare in strutture europee ed americane. Bashar era timido e timoroso. Soffriva per la sua zoppia e per i dolori. Poi ha compreso che anche lui ce la poteva fare e che soprattutto poteva fare qualcosa per gli altri.
Monza: il viaggio benefico contro la poliomelite, «occorre andare avanti»
È entrato nel Rotary, che da decenni a livello mondiale, si è posto l’obiettivo con importanti partner internazionali (tra cui OMS e Unicef), di eradicare la polio. Le donazioni raccolte fino al 2026 saranno ulteriormente incrementate dalla Gates Foundation.
«Ma occorre andare avanti – ha spronato Bashar – per la polio non esiste una cura ma solo i vaccini per prevenirla». Oggi solo in Afghanistan e in Pakistan la malattia è endemica. Quest’anno sono stati registrati nel mondo sette casi. «La malattia dista solo il viaggio in aereo – ha sottolineato Bashar – il pericolo è in ogni paese». Il viaggio di Bashar terminerà il 21 ottobre a Chemnitz in Germania.