Si è passati dalle 53 cancellazioni giornaliere del 2017 alle 112 giornaliere rilevate nel primo trimestre 2018. I numeri non sono campati per aria ma certificati da Trenord e li ha offerti come piatto principale dell’incontro tra comitati pendolari, Rfi, amministratori locali e regionali (assente l’assessore Terzi: il Comitato pendolari seregnese chiederà di incontrarla al più presto «per denunciare l’inadeguatezza dei vertici di Trenord») che si è tenuto a inizio settimana in Regione. Ordine del giorno del summit, i (dis)servizi ferroviari nel “quadrante nord”, dove corrono i binari delle linee che attraversano la Brianza e che fermano a Seregno (s9 e S11).
Un incontro non molto positivo (c’è chi lo ha efficacemente riassunto con la parola “nebbia”) e che arriva a sette mesi di distanza dall’ultimo (novembre 2017). Dopo il raddoppio del dato sulle cancellazioni, Trenord ha ufficializzato anche le cause: la mancanza di personale, che ha causato finora il 41% delle soppressioni. E se successivamente, da una parte ha annunciato l’inserimento in organico di 60 macchinisti e 80 capitreno nel corso 2018, dall’altra si è rifiutata, nella maniera più categorica possibile, di fornire i dati sui pensionamenti dell’anno, utili per fare un saldo tra ingressi e uscite.
Per la linea S9, la più penalizzata nelle ultime settimane, continuerà la via Crucis di treni cancellati: ma almeno i pendolari avranno la certezza della pena, visto che Trenord ha promesso (senza specificare da quando però) comunicazioni tempestive e con un anticipo minimo di preavviso sulla soppressione programmata dei turni macchina.
Per quanto riguarda l’aria condizionata, si prepara un’altra estate di fuoco. Nonostante le promesse dello scorso anno, sulle linee viaggiano ancora troppi treni vecchi anche di 40 anni, dove l’aria condizionata è un miraggio. Dove è stata installata, non funziona bene: troppi guasti, acqua che cade dal tetto. Trenord si è detta abbastanza soddisfatta dello stato dell’arte.
Per quanto riguarda la sicurezza, presto i capotreno delle direttrici più a rischio indosserranno telecamere che dovrebbero fungere da deterrente (al momento, in fase sperimentale, ne sono state acquistate dieci).
Capitolo cantieri: per quanto riguarda la linea S9, Trenord ha indicato il raddoppio dei binari della stazione di Seveso-Baruccana come opera fondamentale per permettere una regolarizzazione del servizio offerto sulla tratta. E ha fornito pure qualche data: la progettazione è in corso, il cantiere si chiuderà entro il 2020; inoltre Rfi, che si è dimostrata a detta degli stessi pendolari la più collaborativa al tavolo, ha confermato il proseguimento dei lavori per la velocizzazone del nodo ferroviario tra le stazioni di Monza e Milano-Greco Pirelli, anche se i tempi non si annunciano proprio immediati per la chiusura delle opere.