Monza, scatta la tassa per i turisti Come funziona e chi non paga

A Monza entra ufficialmente in vigore l’1 febbraio. È la tassa di soggiorno (da 0,50 cents per stella dell’albergo) applicata a chi pernotta in città. Come funziona e chi può godere delle esenzioni.
L'hotel De la ville di Monza
L’hotel De la ville di Monza archivio

A Monza entra ufficialmente in vigore l’1 febbraio. È la tassa di soggiorno, l’imposta da 0.50 centesimi che sarà applicata ai turisti calcolata in base ogni stella dell’albergo in cui alloggeranno. I rappresentanti degli albergatori non hanno contestato in particolare il merito dell’imposta, ma il fatto che la stessa venga applicata soltanto al Comune di Monza, penalizzando le sue attività turistiche rispetto a quelle delle città limitrofe.

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Introiti ed esenzioni – A Monza ci sono dieci alberghi (dalle due alle quattro stelle), sedici bed and breakfast, due residence, quattro affittacamere, un ostello.

Gli introiti previsti dalla tassa di soggiorno, circa 120mila euro, verranno destinati alle attività di sviluppo del turismo in vista di Expo 2015. Gli albergatori chiedono almeno che la destinazione di questi fondi venga rispettata dall’amministrazione comunale in modo che si possano creare eventi che generino un flusso turistico tale da creare lavoro per le attività turistiche.

Secondo molti operatori del settore, però, gli introiti previsti sono piuttosto bassi per realizzare iniziative realmente efficaci per l’indotto turistico.

La posizione degli albergatori di Monza.

Per quanto riguarda ostelli, bed&breakfast, affitta camere e agriturismo la tariffa sarà di 1,50 a pernottamento. La tassa prevede delle esenzioni: non pagheranno i minori se accompagnati da un soggetto pagante, i malati in terapia presso una struttura ospedaliera di Monza, i genitori di bimbi malati e ricoverati in città, i vigili del fuoco, le guide turistiche professionali, gli accompagnatori di comitive superiori alle 25 persone e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Pagheranno gli studenti universitari.