Non sono piaciute alla sezione di Monza di Legambiente e nemmeno ai membri del comitato a salvaguardia del Buon Pastore le parole dell’assessore al governo del territorio, Marco Lamperti, pubblicate sul Cittadino del 27 marzo (e confermate dal diretto interessato), relative al «ritiro del ricorso al Tar con cui Legambiente e altre associazioni avevano cercato di bloccare l’autorizzazione concessa dalla giunta Allevi».
Parole che hanno fatto infuriare i residenti di via Pellettier e il comitato che da sei anni cerca di salvaguardare l’aspetto originario dell’ex complesso del Buon Pastore.
Monza: resta alta la tensione sul futuro del Buon Pastore, la posizione del comitato
«Sono affermazioni infondate e capziose – spiega la presidente del comitato Alessandra Rossi – Il ricorso al Tar presentato esclusivamente da parte di alcuni cittadini e non da altri comitati, e da Legambiente Lombardia è stato ritirato perché il programma di intervento integrato è stato archiviato dal Comune che ne ha dato comunicazione ufficiale. Non si può quindi contestare legalmente ciò che non esiste più».
Un concetto spiegato anche da Emanuela Beacco, l’avvocato che cura gli interessi legali del comitato Buon Pastore. «Il ricorso non è stato ritirato – spiega il legale – e non c’è alcuna rinuncia all’azione. È stata notificata la dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse dal momento che il Comune ha depositato la comunicazione che il piano del 2019 è stato archiviato poiché la proprietà ha presentato un nuovo piano. Una sentenza oggi su quei provvedimenti ormai archiviati sarebbe stata inutile».
Monza: resta alta la tensione sul futuro del Buon Pastore, preoccupazione per le altezze delle torri
Resta alta la preoccupazione del comitato riguardo il futuro ancora ignoto dell’area. «Sappiamo che la BP Real Estate ha presentato una nuova istanza di piano attuativo dopo il ritiro della precedente ma non abbiamo mai visto nulla. I progetti della proprietà li apprendiamo solo dalla stampa. Non è mai stata programmata nemmeno un’assemblea pubblica più volte richiesta dal comitato», continua la presidente.
Il punto dolente restano le altezze delle torri che dovrebbero sorgere sull’area verde del Buon Pastore, con edifici di 5, 10 e 12 piani. «Le altezze non sono state affatto dimezzate come riportato sul giornale. Un grattacielo di 12 piani lo si vedrà da tutta Monza, deturpando il profilo e l’architettura dell’area. Chiediamo che siano rispettate le altezze contemplate nel pgt per quell’ambito territoriale che prevede edifici non più alti di Villa Angela. E poi c’è il tema del verde. Su quel che resta del parco del Buon Pastore, che ricordiamo è totalmente sottoposto a vincolo come deciso dalla sentenza del Consiglio di Stato, saranno costruite tre torri. Non è stato vincolato il singolo bene ma l’intero complesso», aggiungono dal comitato.
Monza: resta alta la tensione sul futuro del Buon Pastore, le prossime azioni
La fase di adozione del piano attuativo sarà seguita dalla pubblicazione e poi dalla presentazione di eventuali osservazioni al piano a cui parteciperanno certamente Legambiente e il comitato. «Una prossima azione legale avverrà solo quando avremo in mano il progetto definitivo – ha aggiunto Beacco – Ricordiamo che il principio fondamentale della riqualificazione è il coinvolgimento degli stakeholders, e qui così non è».
«Quali siano ora le intenzioni del comitato sul nuovo piano, che ancora non è pubblico, non ne ho idea e non lo ritengo dirimente per la procedura» replica Lamperti.