Monza, protocollo di intesa tra scuole e comuni brianzoli per la tutela dei minori

Sono coinvolti 71 istituti del territorio con capofila il Paccini di Sovico. Lavoreranno insieme ai Servizi sociali per affrontare le situazioni di disagio degli studenti
ros un momento della firma protocollo Ali
ros un momento della firma protocollo Ali Alessandra Sala

La scuola è un osservatorio privilegiato. Dirigenti e docenti ne sono consapevoli da anni, proprio per questo più di quindici anni fa nacque la rete “Ali per l’infanzia e l’adolescenza” a tutela dei minori e adesso, è stato sottoscritto il “protocollo d’intesa sulla tutela dei minori tra le scuole e le amministrazioni comunali della provincia di Monza e Brianza” che vede coinvolte 71 scuole di tutta la Brianza. Scuola capofila è il Paccini di Sovico.

In cabina di regia, sin dall’inizio l’ex preside Nino Stillitano (di Sovico), Michele Quagliarini dirigente comprensivo Casati di Muggiò e la dirigente Paola Nobili del Modigliani di Giussano. «Da quando siamo partiti, nel 2005, la normativa è cambiata, tutto andava rivisto- spiega il dirigente Quagliarini- per lavorare meglio insieme, così da capire come intervenire nl caso di un pregiudizio nei confronti di un minore. Siamo partiti in pochi, nel tempo le scuole hanno aderito e, adesso, con la sottoscrizione lo scorso sabato del protocollo anche diversi comuni. Le firme di sabato hanno sancito un momento solenne, siamo riusciti a coinvolgere anche alcuni magistrati della procura di Monza che hanno chiarito alcuni dubbi. A scuola siamo i primi ad accorgerci dei cambiamenti dei nostri alunni, la nostra controparte sono i servizi sociali e stringere una forte alleanza con loro è fondamentale. Ogni istituto può liberamente aderire al protocollo».

La rete fornisce, ogni anno, corsi di formazione a insegnanti e dirigenti di vario livello per fornire loro gli strumenti utili per intervenire. «Con questa firma abbiamo fatto un grosso passo avanti- conclude Stillitano-. Scuola e servizi sociali devono lavorare insieme per il bene dei ragazzi. La prospettiva è un maggior coinvolgimento delle scuole, grazie al lavoro dei funzionari dei vari ambiti territoriali, far si che diventi un accordo interistituzionale coinvolgendo anche la magistratura le forze dell’ordine e la sanità, vedremo».