Monza, processo “Briantenopea” Antonicelli in aula per deporre

Processo Briantenopea: Esposito non parla, Antonicelli sì. È attesa per mercoledì 9 luglio la deposizione dell’ex assessore al Patrimonio Giovanni Antonicelli, nel processo che lo vede accusato di associazione a delinquere.
Giovanni Antonicelli, ex assessore di Monza, accusato nell’ambito dell’inchiesta Briantenopea
Giovanni Antonicelli, ex assessore di Monza, accusato nell’ambito dell’inchiesta Briantenopea FABRIZIO RADAELLI

Processo Briantenopea: Esposito non parla, Antonicelli sì. È attesa per mercoledì prossimo, 9 luglio, la deposizione dell’ex assessore al Patrimonio Giovanni Antonicelli, nel processo che lo vede accusato di associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta Briantenopea, che ha sgominato una banda di malavitosi di origine campana.

Per le vicende dell’indagine Briantenopea, culminata nella retata di marzo dello scorso anno, l’ex assessore Giovanni Antonicelli (assieme ad altri 17 imputati) ha scelto il processo ordinario, respingendo sempre con decisione l’accusa principale di associazione a delinquere. Negando, cioè, di essere “il punto di riferimento in comune per Esposito (Giuseppe Esposito, detto Peppe ‘o curt) e i suoi uomini”, nonché suo “elargitore di appalti”.

A dicembre

Anche in occasione del suo nuovo arresto, avvenuto lo scorso dicembre nell’ambito dell’indagine ‘Clean City’ sull’appalto per la gestione rifiuti di Monza (l’indagine che vede al centro gli appalti acquisiti dalla ditta di servizi ambientali condotta dall’imprenditore Giancarlo Sangalli), Antonicelli ha riferito anche dei rapporti con Giuseppe Esposito, l’uomo al centro dell’inchiesta Briantenopea (coinvolto anche in Clean City con accuse di corruzione proprio ad Antonicelli) in sede di interrogatorio, reso per queste ultime vicende. Se per quanto concerne le accuse per i rapporti con Sangalli, Antonicelli ha ammesso, l’atteggiamento, relativamente al caso di Peppe Esposito, è sempre stato di chi respinge le accuse.

«Ho fatto lavorare»

«Ho fatto lavorare tante altre società. Io con Esposito avevo anche un rapporto aziendale, per questo avevo frequentazioni». Sempre sugli appalti per piccoli lavori dati alla società Pi.Gi.Emme di Esposito, l’ex assessore ha detto: «Io non mi sono mai occupato di ‘aggiustare’ tecnicamente le procedure». Il ‘triangolo’ Sangalli, Antonicelli, Esposito si chiuderebbe con la circostanza dell’assunzione di alcuni uomini dell’ultimo presso la ditta monzese di servizi ambientali. L’ex assessore, adesso, ha l’opportunità di ribadire la sua estraneità alle accuse di rapporti illeciti con Esposito, di fronte ai giudici del collegio presieduto da Giuseppe Airò. Per la stessa indagine Briantenopea, peraltro, il grosso degli imputati ha scelto di regolare la propria posizione col rito abbreviato. Tra questi, anche lo stesso Esposito, condannato a 14 anni.

Proprio martedì, Esposito, campano trasferitosi in Brianza da anni (la sua ultima residenza a Villasanta), convocato come teste, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Di seguito è stato sentito l’imputato Antonio Robertone, già al centro di altre vicende giudiziarie, che ha negato il reato di estorsione di cui è accusato.