Monza: parziale messa in sicurezza per l’ex Enel di via Galvani

I marciapiedi sono stati ripuliti dalle erbacce, lungo la parete più danneggiata del palazzo dell’ex Enel in via Galvani è stato montato un telo protettivo, per contenere nuovi eventuali distacchi di calcinacci. Intanto la situazione è stata affrontata ancora in sede di consulta.
Monza ex Enel via Galvani messo in sicurezza
Monza ex Enel via Galvani messo in sicurezza Sarah Valtolina

È stato messo in parziale sicurezza l’ex edificio Enel in via Galvani, a Monza. Nei giorni scorsi è stato posizionato lungo la parete più danneggiata un telo protettivo, per contenere nuovi eventuali distacchi di calcinacci. Non solo. Il marciapiede, che era completamente invaso dalle piante e dalle erbacce, è stato ripulito. Ai pedoni non è ora consentito percorrerlo, dal momento che è interdetto il passaggio per l’intera lunghezza dell’edificio.


LEGGI Monza, la giungla urbana tra le vie Galvani e Pacinotti preoccupa i residenti

Si tratta di una prima risposta anche nei confronti dei tanti residenti e negozianti che da anni denunciano lo scempio della palazzina che si trova a pochi metri dalle vetrine di corso Milano e via Borgazzi.

«Più volte abbiamo sollevato la questione della riqualificazione di quell’edificio anche con l’assessore alla Sicurezza, Federico Arena, che però ci ha spiegato che si tratta di un’area privata e che quindi non compete all’amministrazione intervenire», aveva spiegato il coordinatore della consulta San Carlo San Giuseppe, Sergio Visconti.

Dello stato di abbandono e della pericolosità dell’ex Enel di via Galvani si è discusso (ancora una volta) durante l’ultima seduta della consulta di quartiere San Carlo San Giuseppe. La palazzina di via Galvani, abbandonata da anni, è anche rifugio di fortuna per senza tetto.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.