Monza: nuovo modello per i Servizi sociali, il Comune propone la regia pubblico-privata

Il progetto avviato da Monza: una società mista pubblico-privata per gestire i servizi sociali nel prossimo futuro.
L'assessore di Monza Egidio Riva
L’assessore di Monza Egidio Riva Fabrizio Radaelli

Una società mista pubblico-privata potrebbe gestire i servizi sociali nel prossimo futuro: Monza ha avviato il percorso che potrebbe sfociare nella costituzione di una impresa sociale a cui affidare la gestione di parecchie attività. «Vogliamo provare a costruire un modello alternativo alla esternalizzazione attuale – precisa l’assessore al Welfare Egidio Rivache garantisca innovazione, qualità dei servizi e maggiore integrazione con il terzo settore. Ora quasi tutti i programmi, da quelli a favore degli anziani e dei disabili a quelli per il contrasto alle povertà» sono appaltati.

Monza: nuovo modello per i Servizi sociali, regia unica per le risorse pubbliche e private

Il modello, si legge nella delibera con cui la giunta ha intrapreso l’iter, «evidenzia criticità rilevanti in termini di sostenibilità economica, qualità delle prestazioni e continuità degli interventi»: con la rivoluzione immaginata l’amministrazione intende mettere a sistema le risorse pubbliche e private sotto una unica regia. Nella società non dovrebbero, però, confluire i servizi di base che continuerebbero a essere garantiti dalle assistenti sociali.

Il percorso non sarà semplice e la giunta ha affidato ad Anci Lombardia l’incarico, del valore di 135.000 euro, di valutare la fattibilità della creazione della società mista dal punto di vista giuridico e organizzativo: «Ho convocato una commissione per la prossima settimana per spiegare il progetto in modo trasparente – afferma ancora Riva – poi apriremo la fase di partecipazione».

Monza: nuovo modello per i Servizi sociali, intanto flop del bando per la coprogettazione dei centri diurni

Il Comune ha, intanto, pubblicato un nuovo avviso per la coprogettazione della gestione dei centri diurni per disabili di via Gallarana e di via Silva dopo che nei mesi scorsi un tentativo simile non è andato a buon fine in quanto, recita la determina, i soggetti del terzo settore che si sono candidati non hanno raggiunto un accordo a causa della loro «numerosità ed eterogeneità» che rischiavano di produrre «una frammentazione delle attività, degli operatori e delle risorse».

Monza: Servizi sociali, in consiglio comunale i timori per i centri diurni

Il flop pare abbia creato più di un malumore tra gli addetti ai lavori e la vicenda è stata sollevata lunedì 15 in consiglio comunale dal forzista Pierfranco Maffè che l’ha definita «una scelta coraggiosa che, però, non è stata condivisa da tutti». «Era una delle decisioni forti dell’amministrazione – ha commentato – ma ora si rischia di tornare indietro sulla gestione dei due centri diurni che sono sempre stati un fiore all’occhiello».

«Il percorso è stato costruito in oltre un anno raccogliendo le richieste di un servizio più flessibile arrivate dalle famiglie – ha replicato Riva – abbiamo trovato l’accordo anche con i sindacati. I tecnici, vista la diversità delle storie degli attori, hanno preso atto» della impossibilità di proseguire e nei giorni scorsi hanno pubblicato un nuovo avviso: «Il cammino – ha assicurato l’assessore – si concluderà nei tempi previsti».