Monza: nuova aggressione in carcere, due agenti feriti

Due nuove aggressioni in carcere in pochi giorni: mercoledì due agenti feriti da un detenuto in osservazione psichiatrica.
Uno scorcio del carcere di Monza
Uno scorcio del carcere di Monza

Non si placa l’escalation di aggressioni degli agenti della polizia penitenziaria all’interno della casa circondariale di Monza. L’ultimo grave episodio è accaduto nella giornata di mercoledì 2 aprile nel reparto di osservazione psichiatrica. Qui due agenti sono stati aggrediti da un detenuto. Gli agenti presi alla sprovvista dalla violenza del detenuto sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso del San Gerardo dove sono stati condotti per accertamenti. Per uno la prognosi è stata di tre giorni, per il collega, ferito in modo più serio, dodici giorni di prognosi.

Monza: nuova aggressione in carcere, «reparto di osservazione psichiatrica è un grosso nervo scoperto»

«Questo è lo scenario che si vive quasi giornalmente nella casa circondariale di Monza – spiega Castrenze Di Mitri, delegato locale Uilpa Polizia penitenziaria – Come se già non bastasse Monza deve gestire un reparto di osservazione psichiatrica che è un grosso nervo scoperto, in quanto spesso vista la natura degli utenti si deve fare ricorso ai tso, con gli inevitabili turni di piantonamento che assorbono tantissimo personale. Non è più tollerabile sentire parlare di aggressione agli appartenenti alla polizia penitenziaria da parte dei ristretti. Gli eventi critici sono quasi diventati all’ordine del giorno. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai colleghi coinvolti nelle aggressioni».

Monza: nuova aggressione in carcere, l’ultima solo pochi giorni prima

L’ultima aggressione violenta, prima di quella del 3 aprile, era stata registrata solo pochi giorni prima, denunciata da Domenico Benemia, presidente regionale Uilpa polizia penitenziaria: «Purtroppo in queste ultime settimane stiamo registrando diverse aggressioni ai danni del personale, lo scenario che si vive giornalmente è costituito principalmente da frasi ingiuriose e offensive verso il personale, minacce, e comportamenti provocatori diretti agli operatori di polizia ma anche verso il personale civile che a vario titolo opera all’interno dell’istituto».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.