Monza, l’università recluta futuri medici: un giorno in facoltà con i liceali

Ottanta ragazzi di quarta e quinta superiore hanno partecipato alla prima giornata dell’università, alla facoltà di medicina e chirurgia di Monza.
Università medicina chirurgia scuola superiore
Università medicina chirurgia scuola superiore

Camici verdi per tutti e poi dentro in laboratorio, tra provette e microscopi. Ottanta ragazzi di quarta e quinta superiore hanno partecipato alla prima giornata dell’università, fortemente voluta dalla Conferenza dei rettori delle università italiane presieduta proprio dalla rettrice dell’Università Bicocca, Giovanna Iannantuoni.

Monza, l’università recluta futuri medici: porte aperte in via Cadore

Porte aperte dunque a Monza negli edifici di via Cadore per scoprire i corsi di laurea della facoltà di medicina e chirurgia.

Prima l’incontro in aula magna con il direttore di dipartimento Pietro Invernizzi, poi l’esperienza diretta raccontata da due medici ricercatori.
Paola Alberti ha spiegato le “Neuroscienze e il circolo virtuoso fra clinica e preclinica”, ma anche la sua esperienza personale di medico neurologo e ricercatore dopo gli studi al liceo classico.
Emanuele Rezoagli, oggi medico di terapia intensiva all’Irccs San Gerardo, anestesista, rianimatore e ricercatore ha spiegato il suo percorso universitario davanti alla platea di studenti alle prese con la scelta del futuro: «Allo scientifico mi piacevano i numeri, ma anche la relazione con le persone. Nel corso di fisiologia e respirazione i numeri sono declinati in formule per la vita».

Monza, l’università recluta futuri medici: curvatura biomedica

«Abbiamo invitato gli studenti di quarta e quinta dei licei scientifici a curvatura biomedica – spiega Alessia Vargiolu che si è occupata dell’organizzazione – hanno risposto in un’ottantina dal Frisi, Enriques, Casiraghi, Banfi e Vasari, ma l’iscrizione alla giornata era aperta a tutti e si sono iscritti anche da altre scuole».
Da metà mattina i “futuri camici bianchi” sono entrati nei laboratori dove si fa ricerca clinica. Nicolò, Riccardo, Cristian e Ilaria hanno visitato il laboratorio di coltura cellulare, guidati dal tecnico di laboratorio Elisabetta Donzelli: «Vorrei studiare biologia – spiega Riccardo – e l’esperienza di oggi è stata davvero interessante».

Poco più avanti Gabriella Nicolini, docente di istologia ha accolto i ragazzi nel suo laboratorio all’interno dell’Experimental neurologic unit diretta da Guido Cavalletti.

Monza, l’università recluta futuri medici: alle prese con il dna

«Ho voluto che i ragazzi avessero un ruolo attivo – spiega Nicolini – si sono occupati dell’elettroforesi per l’estrazione del dna, hanno preparato da soli gel e campioni».
L’esperienza è piaciuta a Qun Hao, studente al Casiraghi di Sesto: «Sogno un futuro da medico e ne sono ancora più convinto. Purtroppo – ha concluso – a scuola i laboratori sono chiusi e non abbiamo modo di usarli».
Nel tour dell’università a suscitare grande entusiasmo è l’aula di anatomia dove Paola Alberti, davanti a quello che una volta era un tavolo anatomico, racconta l’anatomia 2.0 grazie ad “Anatomage” , progetto americano che permette una visione in 3D di ogni parte del corpo.
I ragazzi ammirano sul grande schermo le parti del cervello, ne scoprono le funzioni.
A fine giornata i volti sono sorridenti. Magari non si iscriveranno tutti a medicina, ma il primo passo dentro l’università è stata un’esperienza promossa a pieni voti.