Monza, l’Isa fa da sé con Renzi «Presidente, sistemaci l’ex Borsa»

Una lettera-appello rivolto al sindaco, agli assessori, alla Regione e al governo. Matteo Renzi, appunto. La firma l’Isa di Monza, la scuola d’arte, che si rivolge direttamente alla presidenza del consiglio dei ministri per chiedere il recupero dell’ex Borsa.
Matteo Renzi nelle primarie Pd: “Adesso!” ora lo dicono all’Isa di Monza
Matteo Renzi nelle primarie Pd: “Adesso!” ora lo dicono all’Isa di Monza dal sito di Matteo Renzi

«È per questo che sollecitiamo il Presidente del Consiglio, il Presidente della Regione Lombardia il Presidente della Provincia di Monza e Brianza, il Sindaco di Monza, i Ministri e gli Assessori competenti per materia ad agire nell’immediato al fine di dare una svolta definitiva per il recupero degli edifici scolastici destinati all’Isa/Las di Monza». Perché? Perché gli studenti meritano di tornare nella loro scuola, l’intero corpo dell’ex Borsa in via Boccaccio, e in sicurezza: è l’appello lanciato dal presidente del consiglio di istituto, Luigi Dionisio e dal presidente del comitato genitori, Luciano Morabito, rivolto a tutte le istituzioni locali e nazionali.

Il capitolo due del suggerimento di settimana scorsa al sindaco Scanagatti, in cui i rappresentanti della scuola suggerivano al primo cittadino di girare la possibilità di recupero di una scuola firmato da Renzi allo storico istituto d’arte.

Il sindaco aveva risposto, sostanzialmente, che una decisione non era ancora stata presa e che per l’Isa si potevano percorrere altri canali di finanziamento. Insomma: ci sono anche altre urgenze.

Ma all’Isa non demordono: «L’Istituto statale d’arte/liceo artistico statale di Monza versa in cattive condizioni per i diversi tagli economici, effettuati negli anni, che hanno inciso negativamente anche sui fondi, destinati agli Enti Locali, per il mantenimento e la sicurezza degli Edifici scolastici – scrivono Dionisio e Morabito – La scuola ospita giornalmente circa 900 ragazzi ed è per loro, oltre che un luogo di educazione, apprendimento e cultura, anche un luogo di vita: passano, infatti, molte ore della loro esistenza nei locali scolastici e necessitano di essere ospitati in luoghi sicuri, igienicamente puliti e funzionali, gradevoli nell’aspetto».

Poi l’inagibilità del 2011 e quindi gli incontri in successione, ma «purtroppo ad oggi non si è pervenuti ad una soluzione, nemmeno di prospettiva, per il recupero dello stabile pericolante. Ciò determina una pesante carenza di spazi per la scuola e inoltre, essendo l’edificio limitrofo all’ingresso pedonale e carraio della scuola, costituisce anche un costante pericolo per l’incolumità degli studenti».

È vero, aggiungono all’Isa, sono i tempi che sono, in termini economici, ma «la ristrutturazione dell’edificio ex Borsa risolverebbe tutti i problemi logistici della scuola e non solo: permetterebbe di pensare ad una dimensione più rispondente alle esigenze attuali e future dello sviluppo delle arti per il nostro territorio».