Ci sono infinite storie, volti, dolore e impegno dietro un’intera giornata dedicata alle vittime innocenti delle mafie. Sono i volti e le storie di quanti hanno perso i propri cari e di coloro che li aiutano a non farli dimenticare e a non scordare che le mafie imperversano, sempre. Sabato 16 marzo, dalle 9.30 alle 12, in piazza San Paolo, a Monza, “Libera Monza e Brianza” organizza l’appuntamento annuale con la lettura di tutti i nomi delle vittime innocenti di mafia. «La presenza colorata, pacifica e festosa – sottolineano da “Libera” – sarà un segnale forte in contrasto alla routine e ai ritmi frettolosi e disattenti delle nostre città». Perché ci vuole un’attenzione costante, vigile, per non illudersi, come capita spesso, di essere immuni alle infiltrazioni mafiose.
Tra tutti quei volti ve ne è uno che Monza, più di altri, non può dimenticare. Ed è quello di Lea Garofalo, testimone di giustizia, uccisa dalla ’ndrangheta. Sono passati 10 anni da quando Lea venne rapita, torturata e uccisa. Nel novembre 2009 la donna venne strangolata con un nastro floreale delle tende in un appartamento a Milano, da Carlo Cosco (ex compagno) e dal fratello Vito; il cadavere fu messo in uno scatolone e trasportato in un garage proprio a San Fruttuoso e in seguito venne carbonizzato e messo in un tombino. I quattro ergastoli e i 25 anni di reclusione per l’omicidio Lea non cancellano nulla di quei giorni atroci e delle sofferenze di Denise, figlia di Lea che, con la madre, aveva scelto di dire basta e di ribellarsi a una vita di faide interne alla famiglia, traffico di stupefacenti e omicidi, iniziando la fuga da Cosco.
L’associazione Libera nelle scorse settimane ha organizzato a Milano l’evento “10 anni senza Lea Garofalo”, una serata d’ impegno e memoria per la lotta all’illegalità, in cui i partecipanti sono stati anche coinvolti nel ruolo di comparse nelle riprese di una scena di un cortometraggio dedicato proprio al legalità. Sul palco del teatro le testimonianze di chi, in questi anni, si è impegnato per far conoscere la lotta Lea e di sua figlia Denise alle mafie. Presente anche Valerio D’ippolito di “Libera Monza e Brianza”, che in questi anni, con Valentino Marchiori, ha compiuto migliaia di chilometri a piedi in Europa, con lo zaino in spalla e la fotografia di Lea in bella vista, portando il suo messaggio di legalità.
“Libera MB” organizza anche un pullman per partecipare a Padova all’iniziativa “Passaggio a Nord-Est”, il 21 marzo. Partenza alle 6 da in piazza Castello (contributo di 10 euro, gratuito per i ragazzi fino alla scuola media). Iscrizioni: mb@libera.it oppure 333.64.52.547.
Nella settimana dedicata alla memoria e all’impegno per le vittime delle mafie, i referenti di Libera Monza e Brianza porteranno la loro testimonianza anche ai ragazzi che frequentano le attività della onlus Antonia Vita, negli spazi del Carrobiolo.