Monza: Letizia Moratti visita il Paese ritrovato (che ha nuovi progetti) – VIDEO

Il vicepresidente della Lombardia al Paese ritrovato di Monza per scoprire un centro di eccellenza nell’assistenza alle demenze senili. Che ha nuovi progetti, e rilancia la palla alla Regione.
Visita di Letizia Moratti al Paese ritrovato
Visita di Letizia Moratti al Paese ritrovato Fabrizio Radaelli

«Conoscevo la vostra esperienza, ma vederla di persona ha un altro significato». Il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti ha incontrato lunedì 12 luglio nel tardo pomeriggio gli operatori e gli ospiti del Paese ritrovato, l’eccellenza targata Meridiana, che accoglie oggi 64 ospiti affetti da demenza.

A guidare Moratti nel tour attraverso le vie e le botteghe, gli angoli e le piazze del Pese ritrovato è stato Roberto Mauri, ex presidente della cooperativa la Meridiana, insieme al neo presidente Fulvio Sanvito e a diverse autorità politiche e religiose: il sindaco Dario Allevi, l’ex primo cittadino oggi consigliere regionale Marco Mariani, Silvano Casazza, direttore Ats Brianza e ancora monsignor Silvano Provasi e Giovanna Forlanelli, vicepresidente della Fondazione Luigi Rovati.

Un’occasione per il numero due della Regione per conoscere da vicino il modello “circolare” adottato dagli operatori del Paese ritrovato: dall’assistenza domiciliare al sostegno ai famigliari in prima battuta fino all’accompagnamento verso la rsa o l’hospice quando l’ospite perde autonomia.

Ancora oggi, a tre anni dall’inaugurazione, la sperimentazione del Paese ritrovato resta unica in Italia, una delle tre in Europa, insieme a una struttura olandese e a un’altra in Francia.

«Stiamo lavorando ai principi e ai valori su cui riteniamo che la sanità si debba organizzare – ha spiegato Moratti -. Primo fra tutti la cura della persona prima ancora della malattia, con un’attenzione particolare alla continuità assistenziale. Voi della Meridiana siete un esempio concreto di tutto questo. Ora nell’ambito del Pnrr si parla molto di sanità di prossimità, una sanità più vicina al territorio e alle persone. E anche in questo voi siete un esempio a cui guardare».

Non sono mancate le richieste. «Dall’inizio dell’anno dodici dei nostri infermieri sono andati a prestare servizio in strutture ospedaliere. Su questo chiediamo un aiuto proprio alla Regione – ha detto Mauri – perché senza personale tutto questo sistema non può reggersi».

Lapidaria la risposta dell’assessore al welfare: «In questo non vi posso aiutare: il problema della carenza degli infermieri non sarò in grado di risolverlo. Ci sarà una delibera che porterò in giunta nelle prossime settimane – ha aggiunto Letizia Moratti – nella quale verrà proposto di dare la possibilità agli infermieri di lavorare oltre l’orario ospedaliero. Credo che questo potrebbe essere un piccolo aiuto. Non è la soluzione, mi rendo conto, ma aiuterà un po’».

Sempre Mauri svela quello che potrebbe essere il prossimo progetto per il Paese ritrovato. «L’idea è quella di trasformare uno degli otto appartamenti presenti nella struttura in un centro sanitario per la presa in carico temporanea del disturbo del comportamento. Ci siamo resi conto che le persone con demenza non riescono ad essere gestite nei pronto soccorso. Qui troverebbero personale formato per accoglierle nel momento dello scompenso. Ora non possiamo realizzarlo, non abbiamo fondi e dobbiamo colmare i 12 milioni di debiti accumulati». Ma forse la prossima sfida della Meridiana è già stata lanciata.