Monza, le prime botte elettorali sono sul bilancio e i conti pubblici

La battaglia dei numeri a Monza scoppia con cinque anni di ritardo, proprio a ridosso della campagna elettorale. A innescarla è il buco di 8 milioni di euro lasciato dalla giunta Mariani, secondo l’amministrazione Scanagatti.
Monza Marco Meloro
Monza Marco Meloro Fabrizio Radaelli

La battaglia dei numeri a Monza scoppia con cinque anni di ritardo, proprio a ridosso della campagna elettorale. A innescarla è il buco di 8 milioni di euro che, secondo l’amministrazione Scanagatti, la giunta guidata da Marco Mariani avrebbe lasciato in eredità: all’accusa, riportata anche in un volantino del Pd, risponde l’assessore al Bilancio del centrodestra Marco Meloro.

«Si tratta – attacca l’esponente di Fratelli d’Italia – di menzogne raccontate dal centrosinistra per giustificare il nulla fatto in questo quinquennio. È sufficiente guardare le cifre pubblicate sul sito del Comune per rendersi conto che le affermazioni non sono vere: i numeri non si possono interpretare».

Dal 2007 al 2012, precisa Meloro, i consuntivi si sono sempre chiusi con un avanzo che alla fine del mandato ha toccato quota 9.677.507,45 euro mentre il fondo di cassa ha oscillato tra i 29.967.520,55 e i 40.210.461,50 euro: «Non capisco – commenta – come si possa parlare di buco dato che non c’è mai stato alcun disavanzo né il Comune ha attuato le procedure previste in casi simili. L’attuale giunta avrà trovato qualche anomalia, normale a ogni passaggio di testimone».

«Piuttosto – sbotta Meloro riferendosi a Scanagatti – mister debito, durante il mandato di Michele Faglia, ha accresciuto l’indebitamento dell’ente da 80 a 120 milioni a causa dei mutui contratti. Noi non accettiamo lezioni da chi ha dovuto pagare un debito fuori bilancio di 2.400.000 euro per aver cancellato il progetto dell’ex Macello».

All’ex vicesindaco replica l’assessore al Bilancio Debora Donvito: «Di quale avanzo parla Meloro? – incalza – quando ci siamo insediati abbiamo trovato solo buchi e finte coperture delle spese dei servizi sociali e di quelli scolastici».
«In poche settimane – prosegue – ho verificato come le coperture che hanno permesso per molto tempo alla giunta Mariani di pareggiare il bilancio solo formalmente, arrivavano dai soldi mai incassati legati alle cartolarizzazioni, ovvero alle attese di entrata derivanti dalle vendite di immobili mai realizzate. Come se non bastasse la stessa amministrazione ha caricato sulle spalle dei monzesi mutui per l’acquisto di immobili di cui ancora oggi ci domandiamo quale sia l’utilità, come l’edificio di via Padre Reginaldo Giuliani. La giunta Faglia, inoltre, appena è entrata in carica ha dovuto gestire il mancato rispetto del patto di stabilità causato dal precedente assessore al Bilancio – è la sua conclusione – Lucia Arizzi di An, compagna di partito di Meloro».