Monza: l’arte antica delle tessitrici di Cederna rivive in una mostra

Fino al 25 maggio alla Galleria civica gli arazzi creati dalle ex operaie del villaggio in un progetto di arteterapia.
Le tessitrici di Cederna al al lavoro
Le tessitrici di Cederna al al lavoro Fabrizio Radaelli

I gesti sono quelli antichi, ripescati nella memoria. Le mani sono curve e vecchie ma ancora ferme e sicure, gli occhi lucidi di emozione. Da questo impasto fatto di passione, dedizione e tanta pazienza è nata “Storie in trama. Filos e telaio, Movimenti di fili, movimenti di vita”, la mostra di piccoli arazzi realizzati dall’atelier di arteterapia frequentato dalle ospiti della residenza Mater Misericordiae delle suore misericordine di via Messa a Monza. Una mostra che è prima di tutto un viaggio nel tempo e nelle storie di ciascuna delle autrici, che nel secolo scorso sono state operaie tessitrici nel villaggio Cederna o in altri stabilimenti tessili della Brianza.

Monza: l’arte antica delle tessitrici di Cederna, il progetto

A guidarle sul telaio e soprattutto nella ricerca dei loro vissuti passati è stata, con pazienza e cura, Fulvia Gravina, arteterapeuta Artea, da ventuno anni coordinatrice del laboratorio di arteterapia con le anziane ospiti della casa di riposo di via Messa. «Le signore che hanno collaborato a questo progetto sono donne di novanta o anche cento anni – racconta –. Per ciascuna di loro il percorso di arte terapia ha permesso di far emergere emozioni e vissuti passati spesso fatti di duro lavoro e poca bellezza». E invece proprio la bellezza dei paesaggi e degli scorci emerge dagli arazzi realizzati, che resteranno in mostra in Galleria civica (via padre Reginaldo Giuliani) fino al 25 maggio.

«Come per magia, partendo dal filo che diventa gomitolo, siamo riuscite a risentire la bellezza, seppur faticosa, della costruzione, della progettualità, attraverso parole e gesti che si trasformano in azioni, in atti creativi, che trascendono e superano il limite e le fragilità di questa età anziana», continua Gravina, che racconta frammenti di vita delle “sue” signore. «C’è chi nel proprio arazzo ha voluto riportare i grattacieli dell’America vista con gli occhi di bambina emigrata, e chi i ha disegnato un prato fiorito e una bambina felice, perché tutto quello che avrebbe voluto fare da bambina era saltare felice la corda in un prato e invece nemmeno i piccoli si potevano concedere il lusso di perdere tempo a giocare: tutti dovevano contribuire al sostentamento della famiglia e anche ai bambini era chiesto di lavorare».

Monza: la mostra di arazzi e le fonto di Cederna industriale

Le tessitrici di Cederna al al lavoro
Le tessitrici di Cederna al al lavoro

Per le anziane autrici degli arazzi in mostra ogni ordito è stato un gesto catartico. La mostra sarà arricchita dalle foto d’epoca della Cederna industriale, con immagini e documenti del Villaggio dei tessitori. «Ci è voluto molto per preparare questa mostra – conclude Gravina -. Questo allestimento vuole essere un dono alla forza di queste donne che non hanno perso la voglia di lottare e che in questa ricchezza cromatica, tra l’astrazione e la forma, riescono a comunicare emozioni, memorie che diventano segni, fili narrativi di storie e pensieri impastati di bellezza».
La mostra resterà aperta al pubblico da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.