Monza, là dove morì Matteo: “Caro sindaco, via Visconti è pericolosa come allora”

Quattro fratelli bengalesi hanno scritto una lettera al sindaco di Monza aiutati dalla mamma di Matteo Trenti, morto sette anni fa investito da un'auto in via Visconti: "E' ancora pericolosa come allora"

Sono passati sette anni da quando una macchina ha portato via la vita di Matteo Trenti e in tutto questo tempo la politica non ha fatto nulla per evitare che le auto continuassero a sfrecciare così velocemente in via Azzone Visconti”. È un passaggio della lettera che quattro fratelli bengalesi, abituali frequentatori in bici di via Visconti, hanno voluto scrivere al sindaco, Paolo Pilotto, in concomitanza con la ricorrenza del compleanno di Matteo Trenti, che l’8 ottobre avrebbe compiuto 24 anni, scomparso nel 2015, investito da un’auto che lo ha travolto mentre tornava a casa in bicicletta lungo via Visconti, a Monza. Una lettera semplice, poche righe scritte dai quattro ragazzi con l’aiuto di alcune mamme degli amici di Matteo, tra cui anche Luisa Wissiak, madre di Trenti.

Monza, là dove morì Matteo Trenti: “Abbiamo paura di fare la sua stessa fine”

Se quella macchina – continua la lettera dei quattro ragazzinon fosse andata così forte, avrebbe risparmiato il dolore di tante persone che volevano bene a Matteo, avrebbe risparmiato una vita”. E ancora. “La via Azzone Visconti è una strada frequentata da molte persone, tra cui anche noi quattro fratelli. Abbiamo paura per che quello che è successo a Matteo possa capitare anche a noi”. Un messaggio diretto all’amministrazione comunale perché intervenga al più presto per rendere più sicura una delle strade più pericolose per i ciclisti di tutta la città. Anche di questo si è parlato lo scorso sabato 8 ottobre, durante la cerimonia che si è svolta davanti all’aiuola intitolata alla memoria del giovane scout, scomparso a soli 16 anni. Qui i volontari di Fiab, gli scout e gli amici di Matteo Trenti hanno piantato ventiquattro bulbi, in ricordo dei suoi 24 anni mai compiuti. Una mattinata di emozioni e commozione durante la quale è stata ricordata un’altra vittima della strada, Matteo Barattieri, che veniva salutato per l’ultima volta dalla città negli stessi istanti, nella parrocchia di San Biagio.