Monza, il problema del mercato di piazza Cambiaghi: «Venditori che urlano e non rispettano le regole»

Al mercato di Monza c’è un problema di convivenza. Lo rivelano gli ambulanti alimentaristi che ogni giovedì e sabato allestiscono i loro banchi in piazza Cambiaghi. Parlano senza mezzi termini di concorrenza non sempre leale da parte dei venditori di frutta e verdura stranieri che “non rispettano le regole”.
Monza, mercato di piazza Cambiaghi
Monza, mercato di piazza Cambiaghi Fabrizio Radaelli

Al mercato di Monza c’è un problema di convivenza. Lo rivelano gli ambulanti alimentaristi che ogni giovedì e sabato allestiscono i loro banchi in piazza Cambiaghi. Parlano senza mezzi termini di concorrenza non sempre leale da parte dei venditori di frutta e verdura stranieri che “non rispettano le regole”. Il problema? “Urlano, approcciano la gente fermandola, non rispettano le regole degli spuntisti, spaventano la clientela”.

Lo spiega il titolare di un banco di frutta e verdura posizionato proprio di fronte a due bancarelle di venditori del nord Africa.

«Questi commercianti adottano con i clienti un comportamento indicibile – spiega – Urlano, approcciano la gente fermandola e perfino rincorrendola proponendo assaggi dei loro prodotti. Questo crea certamente un disturbo alla clientela che non può dedicarsi serenamente alla spesa».

Un problema che si è andato accentuando negli anni, come confermano gli ambulanti storici della piazza, che lamentano un certo lassismo delle forze dell’ordine. «Non è solo questione di educazione – aggiunge – ma c’è un preciso regolamento che è nazionale e che qui a Monza viene continuamente disatteso».

Le norme, infatti, riguardano gli spazi che ogni ambulante può occupare in base a quanto versato ma anche il comportamento da tenere. Urlare è vietato, eppure sembra che nessuno abbia mai multato questi commercianti.

La maggior parte degli ambulanti ha una postazione fissa. Il giovedì e sabato mattina, verso le 8, i vigili passano per assegnare a chi non ha piazzole fisse uno spazio tra quelli rimasti liberi. In gergo si chiamano “spuntisti” e sono quegli ambulanti che, in seguito alla spunta fatta dalla Polizia locale al termine dell’appello mattutino, ottengono una postazione provvisoria per quella giornata. Sono ambulanti che, proprio perché non possono contare su una collocazione fissa e garantita, pagano solo una quota simbolica per l’occupazione del suolo.

«Questi commercianti dovrebbero aspettare dopo le 8 per montare il banco ed esporre la merce eppure arrivano già alle 5 in piazza e si piazzano prima di tutti con la loro merce, e quando viene fatta la spunta nessuno dice niente».

Una situazione che sta rendendo gli affari difficili alla gran parte degli ambulanti alimentaristi. Le bancarelle gestite da stranieri, infatti, si trovano prevalentemente al principio del mercato. «Con il loro atteggiamento invadente spaventano i clienti, soprattutto le signore anziane, che rinunciano a fare il giro completo del mercato – aggiunge un’altra ambulante – Si sentono intimorite e preferiscono andarsene. Questo ci danneggia, eppure nessuno fa nulla per risolvere finalmente la questione».