Monza: il futuro dei rifiuti è una società partecipata o la gestione interna?

Meno costi alle famiglie, rincari per le utenze non domestiche: lo ha stabilito il consiglio comunale. Ma c'è un'idea per il futuro della gestione.
Petizione rifiuti Monza
I sacchi dei rifiuti in dotazione a Monza

La giunta e il consiglio comunale di Monza potrebbero avviare in tempi non troppo lontani una riflessione sulla natura dell’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti: lo spunto è stato lanciato lunedì 29 dal sindaco Paolo Pilotto durante il dibattito per l’approvazione del piano tariffario per il biennio 2024-25 e della tari del 2024.

«Dobbiamo fare lo sforzo – ha affermato – di confrontarci con altre soluzioni onorando il contratto con la Sangalli e facendo in modo di ottenere risultati migliori».

Monza: il futuro dei rifiuti e la proposta del sindaco

«La gestione dell’appalto è complessa e non può lasciare soddisfatti dei risultati» ha ammesso poco prima di fronte alle critiche dell’opposizione che ha rinfacciato alla maggioranza di aver sfruttato a proprio favore in campagna elettorale l’avvio disastroso del nuovo appalto, partito pochi mesi prima delle elezioni del giugno 2022, ma di non aver compiuto passi avanti rilevanti nonostante le modifiche degli orari di ritiro della spazzatura. Non sono diminuiti, hanno incalzato i consiglieri di minoranza, gli abbandoni di rifiuti lungo le strade periferiche, la città è sporca e la reintroduzione del divieto di sosta negli orari di passaggio della spazzatrici in molte strade crea disagio ai cittadini.

I tentativi di correggere le pecche del servizio proseguiranno, ha assicurato Pilotto, che ha richiamato l’aula a valutare altre opzioni oltre a quella offerta dal mercato privato, praticata da una trentina di anni a Monza: ci sono, ha ricordato, quella rappresentata dalle società miste e l’alternativa in house. E mentre Monza deve fare i conti con i debiti fuori bilancio provocati dai contenziosi aperti dalla Sangalli, e tra qualche settimana dovrà sborsare oltre 900.000 euro che si aggiungeranno ai 4.600.000 euro versati l’anno scorso, altre città «decidono come impegnare i dividendi o il ritorno dalla vendita» dei materiali recuperati con la raccolta differenziata.

Monza: il futuro dei rifiuti e la tassa che cala per le famiglie

La differenziata, peraltro, negli ultimi anni è cresciuta notevolmente: il 67% del 2021 è balzato al 72,22% dell’anno seguente e, secondo dati non definitivi, al 73,8% del 2023. Il merito, hanno rivendicato gli esponenti del centrodestra, è dei cittadini che, però, non vedranno alcuna diminuzione della tari: «Per anni – ha commentato il leghista Simone Villa – abbiamo raccontato che l’impegno avrebbe portato a una riduzione dei costi, ma era una illusione».

Le tassa rifiuti, che dovrebbe calare fino a 50 euro per le famiglie e aumentare del 14% per le utenze non domestiche, è stata approvata con 19 voti a favore e 10 contrari: gli incrementi, ha attaccato l’opposizione, accresceranno le difficoltà di commercianti e artigiani. Per cercare di contrastare la moria di negozi, ha auspicato il forzista Massimiliano Longo, la giunta dovrebbe valutare l’introduzione di misure a sostegno delle piccole attività.