Monza: il deposito della M5 al Casignolo ha “forti criticità ambientali”

Tutte le osservazioni presentate dalla giunta alla Regione in attesa dell'autorizzazione agli appalti per la linea metropolitana in città.
milano metro 5 linea lilla M5 monza
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Il deposito dei treni che MM costruirà al Casignolo di Monza presenta «forti criticità ambientali». A sostenerlo, questa volta, non sono i comitati, ma il Comune nelle osservazioni inviate in Regione in vista della seconda riunione della conferenza dei servizi che dovrà esprimersi sulla valutazione di impatto ambientale del prolungamento della linea 5 dalla fermata di Bignami al polo istituzionale di Monza.

Monza: il deposito della M5 al Casignolo e le osservazioni

Il passaggio è propedeutico al rilascio del provvedimento autorizzatorio unico da parte della Regione, atteso da oltre un anno, che di fatto dovrebbe sbloccare il progetto. La giunta Pilotto chiederà di < la perdita di biodiversità causata dalla distruzione di terreno agricolo con l’installazione di tetti verdi e pannelli fotovoltaici sulle strutture o «esclusivamente in caso di incompatibilità tecnica» con il ricorso a tecnologie che garantiscano l’efficienza energetica e riducano i consumi.

Nel documento approvato dalla giunta i tecnici di piazza Trento e Trieste richiamano l’attenzione anche sull’impatto acustico del deposito: il rumore, dettagliano, sarà provocato dal transito dei treni, dalle operazioni di lavaggio, soffiatura e pulizia dei vagoni, dal binario rettilineo di prova freni, dalla sottostazione elettrica e dagli impianti a servizio degli edifici che, secondo le stime, determineranno un aumento di 2,3 decibel di giorno e di 4,7 di notte.

Monza: il deposito della M5 al Casignolo, il rumore, gli scarichi

Il rumore, aggiungono, raggiungerà i picchi tra le 5 e le 6 del mattino quando uscirà dal deposito la gran parte dei vagoni e poco prima della mezzanotte quando i convogli rientreranno. Il Comune auspica, quindi, un approfondimento con l’obiettivo di attenuare il disturbo e il monitoraggio delle attività ordinarie in programma: particolare attenzione dovrà essere prestata, precisa, durante la cantierizzazione.

Il deposito impatterà sull’ambiente non solo per il rumore ma anche per gli scarichi dei lavaggi nella fognatura e l’emissione nell’atmosfera di particelle inquinanti. Gli uffici hanno quantificato in 10.800.000 euro il valore della termoregolazione e della ricarica della falda perse solo nei sei anni del cantiere che «devono trovare adeguate misure compensative». Le aree occupate temporaneamente dalle ditte, precisano, dovranno poi tornare all’uso agricolo.

Monza: la linea M5 e la viabilità, soprattutto al Parco

Sul fronte viabilistico l’amministrazione chiederà a MM di progettare un sottopasso che colleghi la fermata Parco a via Bellini in modo da garantire la sicurezza dei pedoni che non sarebbe tutelata dal solo semaforo: l’impianto, prevede, non basterebbe a gestire il flusso di passeggeri e richiederebbe la revisione dei tempi di tutti quelli lungo viale Regina Margherita, dal vialone Cesare Battisti a via Ramazzotti, con «insostenibili rallentamenti alla viabilità» lungo un asse principale percorso anche da numerosi pullman.

Monza: la linea M5 e la zona della stazione, sicurezza inclusa

L’area verde di corso Milano, prosegue la giunta, dovrà essere riqualificata in una piazza con piante e panchine senza «punti poco visibili» che possano trasformarsi in . L’elenco delle istanze continua con la domanda di nuovi portali della ztl in centro, di un’area verde con pensiline per l’interscambio delle biciclette all’altezza del San Gerardo e la ricollocazione della velostazione per tutta la durata dei lavori.