È stato un debutto per gli studenti della quinta del liceo musicale Zucchi di Monza, protagonisti del concerto offerto ai detenuti della casa circondariale, che si è svolto nel salone dell’istituto di via Sanquirico.
L’emozione della “prima”
«Era la prima volta che i ragazzi entravano in carcere e il peso emotivo di questa esperienza si è fatto sentire – racconta la professoressa Patrizia Macrelli, docente di canto direttrice del coro – Loro sono stati bravissimi, come sempre, il loro affiatamento si percepisce durante le esibizioni e in particolare nei concerti vocali come quello proposto all’interno del carcere».
I giovanissimi musicisti si sono esibiti davanti a un pubblico di una trentina di detenuti e dieci agenti della Polizia penitenziaria, «tutti egualmente commossi e partecipi nell’ascoltare il nostro spettacolo», continua la docente.
Il repertorio
I ragazzi del liceo musicale hanno proposto un repertorio differente rispetto ai concerti istituzionali che organizzano con la scuola, dove a farla da padrone è solitamente il repertorio classico dei madrigalisti del Quattro e Seicento.
«Per meglio entrare in dialogo con il pubblico presente abbiamo voluto proporre brani più popolari e conosciuti come le canzoni della tradizione napoletana e “Halleluja” di Cohen e poi ancora “Va, pensiero” di Verdi e “Let the sunshine”. Molti tra il pubblico non hanno trattenuto le lacrime durante il concerto».
All’esibizione erano presenti anche i docenti Alessia Quadrio, Stefania Brambilla, Maria Alberta Mezzadri e Franco Bulega. Ad accompagnare i corsisti anche una pianista del quarto anno.
«Questo concerto potrebbe segnare l’inizio di una futura collaborazione tra il nostro liceo musicale e il carcere di Monza. È un sasso che è stato gettato, vedremo poi se avremo altre occasioni di incontro».