Il caso è scoppiato lunedì sera in consiglio comunale: un centinaio di tombe del campo 8 del cimitero di via Foscolo a Monza, quello riservato ai bambini con meno di 10 anni, asportato senza avvisi alle famiglie. La risposta del Comune è arrivata meno di ventiquattrore dopo: non cento ma cinque casi, senza comunicazione alle famiglie a causa di un’anomalia di funzionamento del software in uso all’Ufficio Funerario.
Il sindaco Allevi l’aveva già detto lunedì: «Sono rimasto senza parole: una cosa del genere non sarebbe dovuta accadere. Non può finire qui».
La questione era stata sollevata dall’ex primo cittadino Roberto Scanagatti: «Quello che è accaduto – aveva affermato – angoscia chiunque abbia un minimo di sensibilità. I parenti che hanno trovato la terra smossa hanno saputo dagli addetti che sono stati eseguiti i lavori e che la comunicazione era stata affissa all’ingresso e pubblicata sul sito del Comune».
Ai parenti sono stati mostrati alcuni scatoloni in cui sono stati raccolti pupazzetti e altri ricordi deposti sulle lapidi, ma nessuno ha fornito informazioni precise sui resti dei bambini tra cui neonati e piccoli deceduti a causa di malattie impietose.
Il Comune ha approfondito fino a ravvisare l’anomalia della procedura in cinque casi. Negli altri l’esumazione si è svolta correttamente.
“Il Regolamento del Cimitero prevede, spiega una nota, che gli avvisi siano apposti con cartelli posizionati al Cimitero e gli elenchi pubblicati sul sito Internet del Comune. Tali pubblicazioni sono rimaste a disposizione delle famiglie per 6 mesi invece dei 3 previsti per legge. Inoltre l’Amministrazione Comunale ha provveduto ad affiggere in città 100 manifesti seppure non previsto dal Regolamento stesso”.
Il sindaco Dario Allevi nei prossimi giorni ha intenzione di ricevere i genitori dei cinque bambini per esprimere loro il profondo dispiacere suo e dell’intera comunità per quanto è accaduto e studiare insieme un progetto condiviso per custodire la memoria dei loro bambini.