Avevano a bordo della loro auto un dispositivo, comandato attraverso un comune tasto, per disturbare la frequenza della chiusura a distanza di altre vetture che così, gli ignari proprietari, lasciavano aperte e a disposizione dei ladri. Un escamotage ingegnoso che, secondo la Squadra Volante della polizia di Monza, sarebbe servito a padre e figlio, di 54 e 38 anni, monzesi, entrambi denunciati, per fare razzie dagli abitacoli in maniera seriale.
Secondo quanto ricostruito dagli agenti, la tecnica adottata era sempre la stessa: i due si fermavano nei pressi dell’auto da derubare e, nel momento in cui il conducente parcheggiava, attivavano il congegno che impediva all’automobilista di chiudere il veicolo senza che questi se ne accorgesse. Ciò attraverso una radio trasmittente impostata su una frequenza che non consentiva al segnale del radio comando dell’auto di funzionare correttamente.
Una volta che il proprietario si allontanava padre e figlio, anche separatamente, entravano in azione derubando dal veicolo rimasto aperto gli effetti personali, oggetti di valore o buste con merce appena acquistata.