Come volesse fare davvero non è chiaro, quel che è certo è che il trentenne recuperato dal Lambro da cinque vigili sabato pomeriggio aveva l’intenzione di farsi del male. Voleva “farla finita”, continuava a ripeterlo in inglese. E teneva in mano anche un coltello, secondo quanto riferito da chi l’ha soccorso. L’allarme è stato lanciato dai passanti che intorno alle 16 dal ponte dei Leoni hanno visto quell’uomo, un pakistano di 33 anni residente a Villasanta, immerso fino alla vita nell’acqua del fiume, riempito dalle ultime settimane di pioggia.
I passanti hanno allertato i vigili in servizio in centro, raggiunti in poco tempo da altre due pattuglie. In cinque, alla fine, non ci hanno pensato due volte a raggiungere l’uomo nel fiume. Sembrava in stato confusionale, forse ubriaco. Dopo averlo circondato, gli agenti sono riusciti a disarmarlo facendo cadere il coltello nell’acqua. Ma non è stato sufficiente per farlo desistere: a quel punto ha cominciato a camminare seguendo la corrente, ha provato a strangolarsi con un tubo di gomma e ha continuato a dimenarsi finché è stato finalmente immobilizzato.
Gli agenti sono così riusciti a portarlo fino allo scivolo di via Colombo e sono potuti tornare tutti sulla terra ferma, bagnati e infreddoliti in una giornata comunque ancora di fredda primavera.
A quel punto il trentenne è stato affidato alle cure dei soccorsi e trasportato in ospedale. Dove, non ancora esaurita la carica autolesionistica espressa con testate contro il muro, è stato sedato.
Un mazzo di chiavi, un iPhone, un portafogli con circa 140 euro, un giubbotto: è quello che l’uomo aveva lasciato sulla strada prima di entrare nel fiume e che gli agenti del comando hanno recuperato.
L’intervento è stato seguito da un lungo corteo di persone che ha assistito dal ponte dei Leoni per tutta la passeggiata Mercati. Tirando alla fine un sospiro di sollievo.