Un’esercitazione per non trovarsi impreparati in caso di emergenza. Venerdì 24 marzo, le tre scuole del primo ciclo del centro di Monza, guidate dai volontari della protezione civile, gli operatori della Croce Rossa, con anche alcuni operatori della Croce Rossa militare e con la collaborazione degli studenti del liceo Zucchi e dell’istituto Mosè Bianchi, hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova, per capire come comportarsi in caso di evacuazione per emergenza idrica, vista la loro vicinanza al Lambro. I piccoli del nido centro sono stati accompagnati in Comune, i più grandi dell’infanzia si sono radunati sotto il portico dell’arengario, mentre gli alunni della primaria De Amicis sono stati ospitati nelle aule del liceo classico di piazza Trento.
Esercitazione: coinvolti anche gli studenti di Zucchi e Mosè Bianchi
Da un lato gli operatori sanitari che, tra i loro compiti hanno proprio l’assistenza alla popolazione, dall’altro i volontari della protezione civile che coordinavano gli spostamenti. Il tutto con una quindicina di alunni delle due scuole superiori, che hanno, nel frattempo, seguito i bambini della primaria con giochi, canti e momenti ludici per rendere piacevole quest’esperienza particolare. Un’esercitazione importante soprattutto per capire se i piani di evacuazione pensati e strutturati per queste scuole rispondano in maniera adeguata all’emergenza o se ci sono accorgimenti o migliorie da apportare, oltre che l’occasione anche per i genitori di sapere dove, sempre in caso d’emergenza, devono recarsi per riprendere i propri figli.
Esercitazione: il commento di Passone
«Sono alcuni anni che lavoriamo in collaborazione con i dirigenti scolastici -spiega Laura Passone, dell’ufficio comunale della protezione civile– e i loro responsabili della sicurezza, per definire un piano di evacuazione per le emergenze idriche. Questo momento “pratico” è fondamentale per verificare quel che abbiamo pensato e anche per insegnare alle maestre, ai bambini e alle famiglie quali comportamenti mettere in atto davanti ad un’emergenza».