Monza, gli architetti: sull’arengario persa un’occasione di “progettazione partecipata”

La sintesi dell'ordine dopo l'ultimo incontro con l'amministrazione comunale: cosa dicono i professionisti e cosa risponde l'assessore.
L'arengario di Monza: sul fondo il punto di inserimento dell'ascensore
L’arengario di Monza Fabrizio Radaelli

Ascensore all’arengario: gli architetti hanno incontrato l’amministrazione comunale per la seconda volta il 22 marzo e l’esito è un documento dell’ordine in cui viene chiesta una “progettazione partecipata” nella definizione dell’intervento che renderà l’edificio accessibile.

Arrivano con alcune indicazioni “base” sul documento di indirizzo alla progettazione che il Comune ha approvato sul finire di dicembre: suggeriscono di posizionare l’ascensore “all’interno del portico: a ridosso della scala metallica esterna sul lato est o, comunque, all’interno della prima campata” così da “non occultare la vista degli edifici storicamente significativi esistenti su piazza Roma”. Propongono di “utilizzare materiali come l’acciaio corten per le parti strutturali” e “una struttura in vetro” per la cabina, ipotizzano di “prevedere una tipologia di ascensore senza fossa”.

Definiscono poi le indicazioni “base” perché il tempo a disposizione per metterle a punto è stato poco: ribadiscono più volte di aver ricevuto la documentazione preliminare solo l’8 marzo, durante il primo degli incontri a palazzo – incontri che, oltretutto, erano stati proprio loro a richiedere a piazza Trento con l’obiettivo di “condividere intenti e soluzioni” visto che quello di cui si sta parlando è un intervento su un edificio simbolo della città.

Monza, gli architetti: l’arengario e i metodi differenti, anche il concorso di idee

Motivo per cui, si legge tra le righe, le cose, dal loro punto di vista, si sarebbero dovute realizzare con metodi differenti (e per questo dichiarano più volte di essere a disposizione per ulteriori confronti). Evidenziano i tempi stretti con cui l’amministrazione vuole avanzare a passi rapidi verso l’assegnazione dell’incarico al progettista, propongono di organizzare “un concorso di idee o a inviti” o di coinvolgere “un professionista con comprovata esperienza in restauro del patrimonio storico.

L’indicazione finale è quella di “rendere palese la valutazione del progetto da parte della Soprintendenza e, se il caso, di darne illustrazione alla cittadinanza”. Per la presidente dell’ordine Michela Locati si tratta di «un’occasione mancata di progettazione partecipata: non potremo che dispiacerci se le scelte future verranno fatte in modalità non condivisa».

Più distesi i toni dell’assessore Marco Lamperti: «Sono contento dell’interesse dimostrato dall’ordine e terremo in considerazione suggerimenti dati. Nel corso del prossimo mese il dirigente del settore lavori pubblici individuerà il professionista a cui affidare l’incarico per la progettazione esecutiva dell’ascensore, che speriamo di realizzare tra la fine dell’anno e inizio 2025, è importante che l’arengario torni presto di nuovo fruibile per tutti».