Tristezza. Amarezza. Questi i sentimenti tra i cittadini dopo l’abbattimento del cedro che da sessant’anni era presente in via Cavallotti a Monza. Un simbolo del quartiere, un punto di ritrovo per molti ragazzi lo spiazzo di via Cavallotti 80, all’ombra di quell’albero.
Sui social si sono scatenate immediatamente le polemiche e le critiche, Matteo ha scritto: «Pubblico quanto riferitomi da uno dei nostri attivisti del Circolo Legambiente di Monza. Ha contattato il Comune e successivamente l’amministratore del condominio. L’amministratore dice che hanno votato in assemblea l’abbattimento dell’albero per realizzare dei box. Il problema è che manca il regolamento comunale per il verde pubblico. Se ci fosse, allora l’ufficio giardini avrebbe potuto intervenire e bloccare, o confermare, l’abbattimento».
Proprio la questione del regolamento è stata sollevata da Legambiente, il vice presidente Atos Scandellari, infatti, dice che: «Non possiamo fare niente. Siamo in attesa, da anni, che venga approvato il regolamento del verde privato. Siamo molto amareggiati era un cedro in buone condizioni, ben mantenuto e curato».
Rammarico anche per i titolari del bar Tic Tac, che sono presenti dal 1992, dice Michele: «In assemblea condominiale erano anni che chiedevano l’abbattimento dell’albero segnalando problemi di sicurezza e umidità nei box. Martedì è stata un giornata triste, eravamo affezionati a quel cedro. Speriamo in un nuovo progetto che preveda la piantumazione di altri alberi. Questa zona è conosciuta da tutti come i Due pini proprio per gli alberi che da sempre ci circondano».
Tra gli avventori del locale c’è molta tristezza, alcuni bambini hanno pianto durante il taglio, Sante ha scritto su facebook: « Un albero che maestoso spargeva la sua ombra e il suo profumo in una via della nostra città. Un albero richiamo di vita e di musica. Non sta a me giudicare le ragioni del suo taglio, non so se era malato, se nulla si poteva farlo per aiutarlo. Ma sono triste, mi manca un qualcosa di vivo che mi allietava. Via Cavallotti è vuota». L’amministratore, contattato, al momento di andare in stampa non aveva risposto.