«Ridateci l’ingresso dal tiro a segno perché per ritornare a casa a Monza da Milano tra un po’ saremo costretti ad arrivare fino al rondò dei pini». È la richiesta avanzata da alcuni residenti di San Fruttuoso riportando in auge una lamentela che da tempo sollecitano all’amministrazione comunale. E lasciata in eredità dal tunnel della statale 36 che ha modificato la viabilità su viale Lombardia e nelle vie limitrofe.
«Non è una novità – ha spiegato una residente che ha già sollevato il problema agli amministratori sia attraverso email che durante gli incontri delle consulte di quartiere – Sarebbe necessario un ritorno al passato, a prima dei lavori sul viale Lombardia, quando era possibile accedere direttamente dal tiro a segno. Oppure in alternativa si potrebbe creare un accesso anche dalla via Ticino».
L’ora di punta – Oggi invece per chi arriva da Milano, entrare a San Fruttuoso diventa un’impresa, soprattutto nelle ore di punta. Le alternative non mancano, ma sono scomode e in alcuni casi pericolose. «O si arriva fino alla rotonda entrando poi direttamente in paese – spiega – Ma a quel punto ci imbattiamo in percorsi spesso pericolosi per strade piene di buche e mancanza di marciapiedi con pedoni costretti perciò a camminare in mezzo alla strada».
E il problema aumenta durante le ore di punta dell’ingresso e dell’uscita dei bambini dalle scuole quando il traffico interno a San Fruttuoso si paralizza. «Oppure optare per l’ingresso della Scuola padre di Francia, in via della Taccona – continua – Ma in questo caso è da tutt’altra parte del rione, scomodo perciò per chi abita nel cuore di San Fruttuoso». Da qui la richiesta di una revisione della viabilità e di un ritorno al passato.
Viabilità in tilt – «Dopo i lavori sul viale Lombardia la viabilità nel quartiere è andata in tilt – continua – E per chi la sera, ma non solo, torna in auto da Milano bisogna quasi arrivare fino a rondò dei pini per entrare nel quartiere. Nelle ore di punta è un caos. Eppure la soluzione sarebbe a portata di mano. Temiamo che con il prossimo Expo e l’accesso in città di più turisti motorizzati la situazione collassi».
Trasporto pubblico – Un problema non solo di tempo perso, ma anche di inquinamento e di costi. «Si creano infatti serpentoni di auto. E ogni giorno comunque i pendolari sono costretti a farsi qualche chilometro in più tornando a casa, con il costo della benzina non certo economico». E per chi opta per il trasporto con i mezzi pubblici i residenti della parte sud di viale Lombardia risollevano il problema della soppressione della fermata dell’autobus e c’è qualcuno che rimpiange nuovamente i vecchi tempi.
«Ridateci il celere che porta direttamente alla stazione centrale di Milano – conclude la monzese – L’autobus che ci conduce alla metropolitana non basta, obbligando a prendere altri mezzi. Mentre un tempo con il pullman che andava direttamente in stazione il percorso era più agevole anche da un punto di vista economico».