Nonostante il lockdown, nei primi sei mesi del 2020 sono cresciute le frodi creditizie in tutto il Paese. In Lombardia i casi sono stati 1.345, inferiori solo a quelli registrati in Campania mentre Milano e area metropolitana, con 499 casi, è al quarto posto in Italia dopo Roma, Napoli e Torino. 110 i casi in provincia di Monza e Brianza. Si tratta di numeri diramati dall’Osservatorio di CRIF, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie (SIC) e di business information, servizi di outsourcing e processing e soluzioni per il credito, fondata a Bologna nel 1988 e che oggi opera in quattro continenti.
Le frodi – 11.200 nel periodo di riferimento in Italia, per un danno stimato di 65 milioni – si manifestano mediante furto di identità e successivo illecito utilizzo dei dati personali e finanziari rubati per ottenere credito o acquistare beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare né pagare il bene. Mediamente l’importo per ogni singola frode è di circa 5.800 euro. Un caso di frode ogni 4 vede vittime persone tra i 18 e 30 anni, mentre la fascia degli over sessantenni è quella che ha visto il maggior incremento percentuale (+16,6%). “Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il lockdown e le misure di restrizione adottate per contenere la diffusione del contagio da COVID-19 hanno portato a una maggiore difficoltà ad effettuare frodi “fisiche” in banca e nei punti vendita ma l’avvicinarsi delle festività di fine anno suggerisce di non abbassare la guardia, è necessario proteggere adeguatamente a propria identità digitale” dicono gli esperti di CRIF.
Le frodi sui prestiti per l’acquisto di elettrodomestici, auto, moto, arredamento e telefonia (ma anche per trattamenti estetici) rappresentano la metà del totale seguite da quelle su carte di credito e prestiti personali. Ma il vero boom, dicono da CRIF, ha interessato i finanziamenti fraudolenti tramite fidi di conto, più che raddoppiati rispetto al 2019.
Come sono avvenute? Nel 79,5% dei casi usando una carta di identità falsa o contraffatta. Mediamente la metà dei casi viene scoperto entro 6 mesi anche se continuano ad emergere frodi commesse anche oltre 5 anni fa.