Le cifre riportate online, suddivise per farmacie monzesi e brianzole che hanno aderito all’iniziativa, rappresentano il “numero di poppate” che, al momento, è stato possibile raccogliere e donare alle neo mamme in condizioni di difficoltà.
Annunciato all’inizio dell’anno, il progetto “Latte sospeso” ha preso ufficialmente il via: a coordinarlo il Rotary Club Monza Villa Reale, che nel metterlo a punto ha preso ispirazione dal progetto “Pasto sospeso”, attivo ormai da diversi anni grazie all’impegno dei Rotary del territorio con la collaborazione della Società San Vincenzo De Paoli di Monza e la disponibilità di una cinquantina tra negozi e ristoranti di Monza, Lissone e Villasanta in cui è possibile effettuare una donazione a sostegno di uno o più pasti.
Monza e Brianza: i numeri del progetto “Latte sospeso”, come funziona
Ora “lo scopo – si legge sul sito lattesospesomonzabrianza.it – è poter offrire un biberon di latte sospeso attraverso una piccola donazione che viene effettuata nelle farmacie e nelle parafarmacie che aderiscono all’iniziativa”. La donazione, poi, viene “completamente trasferita al Centro aiuto alla vita di Monza, che dal 1981, attraverso i suoi volontari, si dedica al sostegno delle mamme bisognose che si rivolgono alla struttura, prima e dopo il parto, anche attraverso la distribuzione di latte e di prodotti per la prima infanzia”.
Presso le farmacie e gli esercizi aderenti è possibile effettuare una donazione pari a due o cinque euro: sono diciassette quelli al momento attivi in diversi comuni della provincia e cinque quelli (quattro a Monza e uno a Biassono) che hanno già raccolto decine di poppate di latte in polvere – precisazione: a ogni poppata è stato attribuito il valore di un euro. Il contatore viene aggiornato settimanalmente e oggi ne conta complessivamente già 879. Info(at)cavmonza.org la mail a cui donatori e ed esercizi commerciali interessati a offrire la propria disponibilità possono scrivere per ricevere ulteriori informazioni sul progetto.