“L’emergenza costante è questa scuola” è il titolo dell’incontro online organizzato dai rappresentanti di istituto degli studenti superiori di Monza, Brianza e Como per discutere dell’eterna chiusura delle scuole negli ultimi due anni. L’appuntamento è martedì 23 marzo a partire dalle 17. Per partecipare occorre chiedere il link per Meet a 03ariolichiara@gmail.com.
“Come rappresentanti d’istituto delle scuole della provincia di Monza e Brianza e di Como, rivolgiamo questo appello a studenti, professori e presidi, dunque tutti coloro che vivono la scuola sulla propria pelle. Data la situazione, sosteniamo che sia necessario confrontarci” scrivono gli studenti, che parlano apertamente di “una crisi pedagogica estremamente nociva, dovuta alla compromissione di due anni scolastici e le cui conseguenze non sono influiscono sul nostro percorso didattico, ma anche sul nostro percorso di vita”.
I ragazzi ammettono che nella prima fase dell’emergenza la didattica a distanza sia stata l’unica scialuppa possibile ma a distanza di dodici mesi, e di tre chiusure degli istituti, sostengono che così la scuola abbia “abbandonato la funzione pedagogica ed emancipativa che dovrebbe avere” sostituendola con la mera dicotomia tra i meritevoli e i non meritevoli. “Questo modello non ha fatto altro che accelerare, lo abbiamo visto, ad esempio, quando a settembre e successivamente a gennaio siamo tornati in presenza e siamo stati solamente inondati di verifiche, di interrogazioni, di ore di alternanza scuola-lavoro, senza vedere nemmeno un tentativo di recupero per la didattica persa; lo abbiamo anche visto con la volontà, espressa dal neoministro dell’istruzione Bianchi, di normalizzare l’utilizzo della didattica a distanza anche dopo la pandemia, nonostante siano evidenti i danni che questa porti agli studenti”.
Gli studenti parlano di disuguaglianze che peggiorano, di stress crescente, danni psicologici “con cui saremo costretti a convivere a lungo”, con alle porte un esame di maturità che “ha ormai perso il proprio significato, vista la totale compromissione degli ultimi due anni scolastici”, con le eventuali bocciature che “non faranno altro che incrementare anche l’abbandono scolastico”.
L’appello al confronto è per gli studenti, ma ce n’è anche un per presidi e professori, invitati a “prendere posizione e a schierarsi o dalla parte degli studenti che stanno subendo tutte queste contraddizioni, o dalla parte di chi ne sta sostenendo proprio l’inasprimento”.