È quasi pronto il piano d’azione per vaccinare contro l’influenza il maggior numero possibile di persone in non più di due settimane definito da Ats, comuni brianzoli e medici di base. Per centrare l’obiettivo senza creare assembramenti a Monza i medici potranno somministrare le dosi in sei sedi individuate dall’amministrazione e non solo nei loro ambulatori. Alcuni professionisti accoglieranno i pazienti all’ospedale Vecchio, già messo a disposizione dal San Gerardo, mentre altri li riceveranno in locali a Sant’Albino, a San Fruttuoso, a Triante e nella zona est della città.
Le vaccinazioni, se dall’Ats approveranno le proposte avanzate da piazza Trento e Trieste, verranno effettuate non solo in stabili di proprietà del municipio ma anche in strutture non sanitarie concesse da privati. Tutte, in ogni caso, garantiranno accessi indipendenti e la possibilità di mantenere il distanziamento sociale.
«Le abbiamo selezionate – spiega l’assessore alle Politiche sociali Désirée Merlini – sulla base della prossimità e della capillarità» per consentire alle persone di non allontanarsi troppo dal loro quartiere. «A fine agosto – aggiunge – ho contattato tutti i medici di famiglia per capire le loro esigenze, ma in pochi hanno risposto. Molti si organizzeranno fissando gli appuntamenti anche la sera, il sabato e la domenica» per cercare di completare la campagna il più rapidamente possibile.
Le sedi alternative, precisa il presidente dell’ordine dei medici brianzoli Carlo Maria Teruzzi, non saranno utilizzate da tutti gli operatori: «Ci stiamo attrezzando da quasi due mesi – afferma – chi ha uno studio in un cortile o al pianterreno di un condominio potrà gestire tranquillamente gli appuntamenti». Potrebbe, invece, diventare difficile ordinare i flussi per chi ha l’ambulatorio ai piani superiori di immobili residenziali: in quel caso le collocazioni indicate dal Comune costituiranno una risorsa preziosa. Quando scatterà la campagna vaccinatoria ogni medico comunicherà ai propri pazienti dove recarsi: in Lombardia, dove l’operazione dovrebbe partire dopo la metà di ottobre, la Regione auspica che aderiscano almeno il 75% degli ultra sessantacinquenni, i bambini fino a sei anni, chi rientra tra le categorie a rischio tra cui operatori sanitari e insegnanti, chi soffre di malattie croniche quali quelle alle vie respiratorie.
«È sempre importante vaccinarsi – assicura Teruzzi – quest’anno lo è ancora di più in quanto non solo la popolazione sarà protetta dall’influenza, ma noi potremo discernere se i sintomi che saranno accusati nei prossimi mesi dai nostri assistiti» saranno causati dal virus stagionale o dal Covid-19. Il timore di poter rivivere i mesi devastanti della pandemia in caso di una seconda ondata dell’infezione dovrebbe far impennare il numero delle adesioni: «La gente è più attenta rispetto agli anni scorsi – conferma il presidente dell’ordine – molti stanno già telefonando per informarsi sulle modalità per prenotare il siero. Noi lo consigliamo a tutti, non solo agli anziani e ai bambini». Chi non rientra tra le categorie a rischio potrà acquistarlo nelle farmacie.