Monza, doppia rapina del sabato sera in centro: «Dacci il cellulare»

Indagini della polizia di Stato dopo due rapine nel centro storico di Monza. È successo sabato sera: vittime un minorenne e un ventenne, entrambi derubati dello smartphone (e uno colpito al volto). Si cerca una coppia di persone, circa trentenni e italiane.
Monza, il centro storico alla sera
Monza, il centro storico alla sera Fabrizio Radaelli

Sono in due, sui 25 o 30 anni, alti più o meno 1.70 o 1.80. Italiani. La descrizione in mano alle forze dell’ordine non è il massimo della precisione. Ma sarebbero responsabili di due rapine in pieno centro a Monza sabato sera. La polizia indaga. Non c’è la certezza che i due episodi siano riconducibili a uno stesso responsabile, ma il racconto delle vittime fa pensare che ad agire sia stata proprio quella coppia.

Tutto è successo sabato 7 maggio, in pieno centro storico. Una pattuglia della polizia di Stato è stata allertata la prima volta intorno alle 20: un ragazzo minorenne ha denunciato di essere stato avvicinato da due persone, che gli hanno preso lo smartphone e l’hanno obbligato a rivelare il codice di sblocco. Poi se ne sono andati col telefono e con i pochi soldi che il ragazzo aveva in tasca. Nessun contatto, solo parole. Tanta paura per il giovane.

La seconda chiamata è arrivata più tardi, intorno alla mezzanotte. Ancora dal centro storico, questa volta da parte di un ventenne. Che ha fornito un racconto simile a quanto già sentito poche ore prima ma ha raccontato anche di aver preso un colpo in faccia. In questa occasione infatti i rapinatori sono andati oltre. Si sono avvicinati, gli hanno chiesto il telefono, l’hanno obbligato a rivelare la password per sbloccarlo. Ma si sono lasciati andare anche a qualche frase in più, dicendo di dover ricevere dei soldi da qualcuno che forse poteva essere nella rubrica dei contatti e quindi di avere bisogno di guardare i numeri memorizzati. Una situazione che può averli fatti innervosire fino a quella manata che ha richiesto anche l’intervento dei soccorsi. Nessuna ferita grave, una prognosi di tre giorni. Anche in questo caso però tanta paura. Le informazioni fornite dalle vittime ora stanno guidando le indagini della polizia, pur con un identikit scarso alla mano.

Peggio era andata un paio di mesi fa a due giovani lissonesi aggrediti a colpi di bottiglia, cinghiate e schiaffi da un gruppo di cinque persone straniere nella zona della stazione ferroviaria. Il centro storico invece all’inizio dell’anno era stato attraversato da un’ondata di atti di vandalismo con le forze dell’ordine impegnate a contrastare giovani annoiati, piccoli consumatori di droga, ragazzini terribili. Erano state elevate diverse denunce.