Ex vicesindaco di Cesano indagato per abuso d’ufficio per una multa archiviata

Massimo Vergani, ex consigliere comunale e già vicesindaco di Cesano, ora primo cittadino di Dorio, nel Lecchese, è indagato per abuso d'ufficio
Un’auto dei carabinieri

Massimo Vergani, l’ex cesanese, ora sindaco di Dorio (Lecco), è indagato dalla Procura della Repubblica per abuso d’ufficio. Nella mattinata di giovedì 9 maggio i carabinieri della compagna di Lecco si sono recati in municipio, nel comune lecchese, per prelevare documentazione e un computer portatile. Poi hanno esteso i controlli anche alla sua abitazione.

Massimo Vergani (Immagine di un suo profilo social)

Quello di Vergani è un nome tutt’altro che nuovo per quanto riguarda la politica brianzola. Ha iniziato a frequentare questo ambiente già da giovane negli anni ’70, riuscendo poi a essere eletto in consiglio comunale a Cesano Maderno nel 1980 a 28 anni. Non un’esperienza breve: in quell’aula vi è rimasto fino al 1995, assumendo anche l’incarico di vicesindaco dal 1985 al 1990, nel quinquennio in cui alla guida della città era seduto Annibale Sivelli.

Ex vicesindaco di Cesano indagato, ora è rimo cittadino nel Lecchese

Pochi anni dopo l’esperienza cesanese, rieccolo comparire altrove: consigliere comunale a Nova Milanese dal 1999 al 2003.
Poi, ancora, presente come consigliere della neonata Provincia di Monza e Brianza nel 2009. Si era parlato di nuovo di Vergani nel 2011 nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte firme false a sostegno della candidatura di Roberto Formigoni per le regionali del 2010, poi il nulla. Il suo nome è tornato inaspettatamente alla ribalta nel 2019 quando, a capo di una lista civica, è riuscito a conquistare la poltrona da sindaco del Comune di Dorio nel lecchese, superando il suo avversario per sole sei preferenze.
Ora, al termine del suo mandato, aveva riannunciato la sua candidatura per tentare il bis dopo essere passato nel 2020 in Fratelli d’Italia.

Ex vicesindaco di Cesano indagato: la multa archiviata a una tatuatrice

Oltre a rispondere agli elettori per quanto ha fatto nei cinque anni, tuttavia, dovrà chiarire la sua posizione anche con la Procura della Repubblica.
Per lui si ipotizza il reato di abuso di ufficio in relazione a una sanzione che avrebbe deciso, di sua iniziativa, di archiviare con ordinanza. Vicenda che risale al 2022 e che riguarda la multa di 5mila euro elevata dalla polizia locale nei confronti di una ragazza, tatuatrice di professione, che avrebbe esercitato l’attività senza aver mai presentato la Scia (segnalazione certificata di inizio attività). Resta da capire il perché di quella cancellazione. Secondo la Procura potrebbe essere dovuto al rapporto di amicizia che il sindaco Vergani aveva con la madre della ragazza. Sull’archiviazione della multa non ci sono dubbi: il provvedimento è del 25 gennaio. Su tutti gli altri aspetti la Procura è intenzionata a fare chiarezza per verificare se è stato commesso qualche reato.