Monza: Distefano lascia la Reggia, “lascio qui un pezzo di cuore”

Arriva il cambio al vertice del Consorzio Villa reale e Parco. Il direttore uscente: lascio qui un pezzo di cuore.
Giuseppe Distefano
Giuseppe Distefano Fabrizio Radaelli

“Il direttore Giuseppe Distefano chiude qui i suoi tre anni di lavoro. Un saluto che magari sarà un arrivederci”: sono le parole con cui il presidente del Consorzio Villa reale e Parco, il sindaco Paolo Pilotto, ha dato la parola al manager della Reggia per congedarsi a Monza. A sorpresa: nessuno se lo aspettava, nemmeno i dipendenti del Consorzio, chiamati a raccolta lunedì mattina, 15 gennaio, al teatro di corte per la presentazione della fine dei lavori.

Teoricamente, dopo due proroghe, l’ultima a pochi giorni da Natale, l’incarico sarebbe dovuto terminare il 31 gennaio. Si è chiuso prima (probabilmente per scelta dello stesso Distefano), che ha salutato i presenti raccontando di lasciare a Monza, alla Reggia, “un pezzo di cuore”.

Monza: Distefano lascia la Reggia, “anni vissuti d’un fiato”

Arrivato a Monza dal Museo della scienza e della tecnologia Da Vinci, è stato il successore di Piero Addis. “Sono stati anni vissuti tutti d’un fiato – ha detto – e qui ho trovato persone fuori dal comune che mi hanno aiutato e sostenuto. Credo che il segreto sia stata la creazione di una rete” che ha coinvolto anche il mondo delle imprese, e la capacità di tornare a rappresentare un luogo pulsante, come – ha detto – ci ha dimostrato la prefettura sottolineando i flussi di persone che sono arrivati negli ultimi anni in Villa e Parco. “E come i commercianti, che spesso ci hanno chiamato per chiederci cosa ci fosse nel fine settimana alla Reggia, perché da questo dipendeva magari la scelta di tenere aperto o meno il negozio”, a dimostrazione della capacità di creare indotto. Poi a parlare ci sono i numeri delle presenze, in costante crescita.

“Sono arrivato in un momento difficile”, ha ricordato il manager, cioè quello dello strappo con il privato, ma oggi la Reggia è tornata ad aprire fino a cinque giorni, ha moltiplicato gli eventi, conta in media su tre progetti espositivi concomitanti, cioè le mostre al Serrone e al Belvedere oltre alla traduzione monzese di Quirinale contemporaneo, cioè Reggia contemporanea. “Quando mi sono licenziato dal museo a Milano per venire qui mi han dato del matto: non funziona, non ha mai funzionato, dicevano. Credo di avere dimostrato che non è così, che si può fare molto e bene, e quello che lascio credo sia terreno fertile per chi verrà dopo di me”.

Monza: Distefano lascia la Reggia, l’ultima eredità

Tra l’altro, l’impegno ad allargare il personale a disposizione, allargando le figure a disposizione della Reggia più vicino a livelli di altre realtà analoghe, dalla Reggia di Caserta a Venaria reale. Il progetto è di Distefano ed è stato appoggiato dal Consorzio di gestione. “Oggi i dipendenti sono tredici – ha commentato Pilotto – ma lavorare così si trasforma in una tendenza necrotica. Per questo abbiamo deciso di andare in controtendenza: presto due assunzioni, poi una terza, quindi un accordo di collaborazione che porterà ad avere a disposizione della Reggia fra trenta e quaranta persone in modo fisso”.